Gli scout “sfrattati” dalla stazione. Il rischio: via da Cantù dopo 64 anni

Il caso Il gruppo Agesci, oltre cento ragazzi, dovrà lasciare via Vittorio Veneto entro fine febbraio

Cantù

Gli scout cercano una casa per i suoi 107 componenti dai lupetti alle guide e per il tanto materiale necessario per le loro attività (tende, paleria, pentolame e tanto altro ancora).

Una sede anche spartana (sono abituati a far sacrifici sorridendo), ma per lo meno adeguata alle loro necessità in termini soprattutto di spazio.

L’alternativa a cui nessun vuole pensare, ma che rischia di diventare concreta, è di dare l’addio a Cantù, dove il gruppo è attivo da 64 anni.

Entro la fine di febbraio, il Gruppo Scout Agesci Cantù 1 dovrà lasciare la sede attuale, nell’immobile alla stazione di via Vittorio Veneto, dove verrà approntato il cantiere per l’elettrificazione della Como-Molteno-Lecco: un progetto, quest’ultimo, inserito nelle opere del Pnrr che vedrà un investimento da 80 milioni di euro.

Gli Scout erano stati preallertati del possibile trasloco forzato. Fino ad ora, però, non c’erano date certe, e si era persino ipotizzato che il gruppo potesse restare anche coi lavori in corso.

Ora invece è arrivato lo sfratto.

La stazione da alcuni anni è stata concessa da Rete Ferroviaria Italiana, Rfi, in comodato d’uso gratuito ad Alpini, Scout Agesci, Masci, all’Associazione Arma Aeronautica e in passato anche al CC Canturino come magazzino; in cambio veniva chiesta la cura dell’immobile.

Gli Alpini se ne sono andati, il Comune ha assegnato loro una nuova sede al Campo Solare.

Ora tocca agli scout Agesci. O almeno loro ci sperano.

«Si sapeva di questa possibilità – conferma il capogruppo Federico Bassis – ma ora, alla fine di ottobre, abbiamo ricevuto una lettera che dice con certezza che dobbiamo lasciare la sede. Stiamo cercando, è in corso una serie di interlocuzioni con una serie di soggetti, anche con la parrocchia. Ci farebbe piacere restare a Cantù, non vorremmo davvero che la città perdesse dopo 64 anni questa presenza importante. Ma non è di rigore».

Una sede, quella di via Vittorio Veneto, che ha dato anche grattacapi, tra furti e vandalismi. Gli scout però si erano comunque affezionati.

Ma ora bisogna trovarne un’altra e in fretta.

«Alcune soluzioni provvisorie sono già al vaglio – prosegue Bassis – ma ne vorremmo una di lungo periodo, a maggior ragione nel momento in cui si rendessero necessari lavori che richiedessero un investimento importante. Abbiamo già avvisato la chiesa locale e i genitori de ragazzi del gruppo, chiedendo loro di non muoversi in autonomia, ma in maniera ordinata, nella ricerca. Ovviamente scriveremo anche al Comune per aprire un dialogo con l’amministrazione».

Serve una sede con un paio di sale almeno, spiega, per poter ospitare tutti i componenti del gruppo ma anche per dare ricovero adeguato ai materiali, a partire della tende. E magari uno spazio verde attorno, per le attività all’aperto.

«Rete Ferroviaria Italiana ha chiesto la riconsegna delle chiavi – conferma l’assessore al Patrimonio Maurizio Cattaneo – Abbiamo ottenuto la proroga di qualche mese, quindi gli Scout potranno restare in via Vittorio Veneto sino alla fine di febbraio. A breve conto di incontrarli, per capire quali alternative ci possano essere».

Ma, avverte fin d’ora, non sarà facile. «Non abbiamo locali di proprietà comunale che siano disponibili e in uno stato tale da poterci entrare subito – continua – per questo intendo effettuare dei sopralluoghi, per capire lo stato dei locali che eventualmente potrebbero concessi, l’entità dei lavori necessari, la spesa. Dobbiamo capire cosa il Comune possa proporre, come e quando».

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