I 5 Stelle si sfilano, nessun candidato «Dieci anni di cattiva amministrazione»

Mariano Comense Il Movimento ha deciso di non presentarsi alle elezioni comunali. Duro Tagliabue: «Abbiamo vissuto due mandati senza alcuna condivisione con le giunte»

«Il Movimento Cinque Stelle non si presenterà alle prossime elezioni comunali di giugno».

Queste le parole scelte dal portavoce Roberto Tagliabue per annunciare il ritiro dei pentastellati dalla sfida elettorale. Quella che era solo una sensazione, ieri ha trovato conferma nel comunicato rilasciato dal movimento che definisce per sottrazione una maratona a due verso il passaggio alle urne, corsa dal centrodestra che si è ricomposto sul nome del sindaco uscente Giovanni Alberti, mentre il centrosinistra sostiene Stefano Poltronieri.

«Dopo 10 anni di ottimo lavoro all’opposizione, dobbiamo fermarci perché non ci sono le condizioni per partecipare a queste amministrative – ha spiegato Tagliabue aggiungendo –. È una crisi epocale quella della partecipazione, siamo pochi, ma abbiamo provato le strade possibili prima di arrivare alla decisione». Perché non solo è stato difficile trovare nuove forze per sostenere il gruppo, ma anche ricomporre quelle presenti in una coalizione con il centrosinistra, partito verso cui le distanze superano i punti di contattato.

«Abbiamo visto due amministrazioni di colore diverso ma entrambe accumunate dalla totale assenza di condivisione e confronto: veniamo chiamati consiglieri, ma il consiglio comunale è ormai solo il luogo dove si ratificano decisioni già prese dalla giunta» prosegue Tagliabue che non abbassa i toni rivolgendosi alla giunta guidata da Alberti definito «sceriffo» a cui «non piacciono i confronti con i comuni circostanti» a cui invita il pentastellato «visto che facciamo fatica a vedere in cosa Mariano eccelle: non c’è un cinema, un teatro, non c’è una sala giochi, una discoteca, una piscina».

Rivendicata la battaglia sulla chiusura della discarica, «Mancano gli ultimi conferimenti” è una frase pronunciata da 10 anni, prima dal centrosinistra, poi dal centrodestra, nei fatti la chiusura non c’è nonostante gli annunci» rincara la dose Tagliabue che non dà indicazione di voto. «La coscienza dei cittadini deve essere lasciata libera» dice il pentastellato che si sfila dalla campagna elettorale ma non dal campo della politica. «Mi piacerebbe andare oltre le appartenenze politiche, distinzioni ideologiche superate, per creare una rete civica di persone su cui poter contare nel tempo».

Sarà così una corsa a due verso le elezioni di giugno. Da una parte c’è Poltronieri, sostenuto da Mariano 2.0 e il Pd che ha scelto di non rispondere a Tagliabue. Dall’altra parte ci sono Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Mariano Ideale a sostegno del sindaco uscente Alberti che replica: «Se un movimento da anni presente sul territorio non ha le persone per continuare l’esperienza vuol dire che sta portando avanti una filosofia, non solo politica, che non interessa alla gente: più che attaccare gli altri, forse, dovrebbe farsi un esame di coscienza. E’ vero, sono una persona che decide e, forse, dà fastidio a chi pensa di poter governare pur avendo perso: condivisione c’è stata, ma le scelte non spettano a loro».

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