I ladri rubano il salvadanaio della bambina

Cantù L’episodio in via San Francesco: «Rotto un vetro per entrare»

Cantù

«Alla bambina non ho avuto il coraggio di dire che sono entrati i ladri: non ho voluto spaventarla. Penso che avessero un metal detector: hanno preso il suo salvadanaio, che poteva sembrare anche soltanto un soprammobile, dove mettevamo monete da uno o due euro, magari quelle meno comuni. Al massimo potevano esserci stati 200 euro».

A raccontarlo, è la donna che ha subito in questi giorni il furto nella propria abitazione in via San Francesco, a ridosso del centro, appena sotto corso Unità d’Italia e via Unione. «Qualche giorno prima è successo un fatto inquietante - dice - ho trovato le tapparelle elettriche sollevate. Non vorrei che qualcuno sia riuscito a trovare un modo tecnologico per manovrarle dall’esterno», aggiunge.

Le tapparelle alzate

Piena estate, famiglie via per il weekend, e i ladri che mettono a segno i primi colpi. «Io sono partita sabato alle due e sono tornata domenica alle sei - racconta - L’applicazione dei pannelli solari ha ravvisato dei consumi tra le 18 e le 19 di sabato sera: i ladri potrebbero essere entrati a quell’ora. Qualche giorno prima, nella sera di martedì, con sorpresa mia e del vicino, rientrando a casa ho trovato le tapparelle alzate: strano, perché di solito mi accerto sempre che siano abbassate. L’elettricista mi ha detto che alcuni modelli sono predisposti per essere collegati al wifi: non vorrei che qualcuno abbia trovato il codice per farle alzare ed abbassare. Sto valutando di togliere questa predisposizione. Anche perché io stessa uso sempre o il telecomando o direttamente il pulsante».

«Comunque i ladri hanno rotto il vetro al piano terra per entrare, e spaccato un infisso. Quindi hanno frugato nei comodini della mia camera, hanno aperto qualche anta, ma generalmente non hanno ribaltato la casa - prosegue - Quasi non hanno toccato niente. E comunque io in casa non ho niente. Hanno preso la scatola di un orologio, l’hanno aperta, ma l’orologio l’hanno lasciato lì. La Playstation di mia figlia, regalo della comunione: non l’hanno presa».

Chiamati i carabinieri

«Forse cercavano una cassaforte. Che non abbiamo. Persino le piante sul davanzale erano in ordine».

«Ho chiamato i Carabinieri - conclude - Sto cercando di capire se manca qualcos’altro. E poi presenterò denuncia. Anche per il danno da presentare all’assicurazione. Se davvero sono entrati alle sei di pomeriggio, hanno avuto un bel coraggio: tutti avrebbero potuto vederli. Anche i ragazzini che vanno a giocare a basket al vicino campetto di via Diaz».

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