Il salmone? Da consumare un anno fa. Ma la Croce Rossa: «Non c’erano cibi scaduti»

L’inchiesta Il presidente del Comitato canturino: «Su di noi notizie false». Dal verbale dei Nas emergono però surgelati, pane e chiacchiere con termine trascorso da mesi

Cantù

Prende carta e penna, il presidente del Comitato canturino della Croce Rossa Giorgio Speziali. E scrive: «Con la presente chiediamo di provvedere a pubblicare un articolo a rettifica del vostro precedente dell’8 giugno in quanto contenente notizie non veritiere che hanno leso l’immagine di un’associazione di volontariato, che da più di cent’anni opera sul territorio locale».

Le «notizie non veritiere» in questione riguardano - a dire dela lettera del comitato canturino di Croce Rossa - gli esiti del blitz compiuto dai Carabinieri dei Nas e dai militari della stazione di Cantù il 3 giugno scorso nei magazzini dell’associazione e in un furgone, lasciato in sosta in via Brighi. I militari, nel corso del sopralluogo, avrebbero trovato (riportava La Provincia) cibo scaduto.

Surgelati vecchi di mesi

Prosegue la lettera di Giorgio Speziali: «In particolare, non corrisponde a verità che dai controlli dei Nas nei magazzini ispezionati siano stati trovati alimenti scaduti e che soprattutto qualsivoglia alimento sia stato sequestrato, così come nel furgone dell’associazione citato nell’articolo».

Dunque, nessun cibo scaduto sarebbe stato rinvenuto dai Nas. Eppure nel verbale di ispezione del Nucleo antisofisticazione emerge altro. Pur dando atto, i Carabinieri, che gli alimenti trovati non si presentavano in un cattivo stato di conservazione, accanto alla scritta “da consumarsi entro” di diverse derrate alimentari comparivano date anteriori, anche di molto, rispetto al giorno del blitz.

Ad esempio: i carabinieri hanno riscontrato la presenza di chiacchiere e di pane per ciliaci il cui “tempo minimo di conservazione” era scaduto da mesi. E ancora: nei freezer c’erano diversi dolci con scadenza gennaio 2025 e novembre 2024 e salmone surgelato affumicato con un “da consumarsi preferibilmente entro” il luglio di un anno fa.

Dunque tutto cibo che, dovessimo trovarlo sugli scaffali di un supermercato, ben difficilmente acquisteremmo perché lo considereremmo scaduto.

La legge contro gli sprechi

Nella sua lettera il presidente canturino di Croce Rossa chiarisce, poi, cosa intende per cibo non scaduto: «Si ribadisce che gli alimenti “scaduti” di cui parla il giornalista, sono quelli che rientrano nelle categorie di alimenti che possono essere consegnati ai sensi della “Legge Gadda” del 2016 contro gli sprechi alimentari e farmaceutici che, appunto, consente la loro distribuzione dopo la data di scadenza secondo una tabella prestabilita a cui il Comitato di Cantù scrupolosamente si attiene».

Abbiamo cercato la tabella in questione senza trovarla. Ma diverse realtà, sia di volontariato che istituzionali, adottano una tabella come quella citata dal presidente Speziali. Ad esempio la Regione Emilia Romagna e il Banco Alimentare rispettano gli stessi tempi su consumo e utilizzo dopo il termine minimo di scadenza. Ecco qualche esempio: dolci confezionati massimo due mesi; massimo due mesi anche in presenza di surgelati. Pane confezionato: non oltre i sette giorni.

La Croce Rossa distribuisce pacchi alimentari a 115 nuclei famigliari, tra persone in stato di indigenza e anziani che non possono fare la spesa autonomamente. La Procura di Como ha aperto un’indagine sulla distribuzione di cibo asseritamente scaduto. Da qui il blitz dei Nas.

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