Il socio di Morgan sotto choc: «Proprio lui, che era un sub...»

Brembate Parla l’amico della seconda persona a bordo dell’auto precipitata nel lago: «Incredibile non sia riuscito a uscire dall’auto. Era addestrato per farlo»

«Ho perso non solo un amico e un socio ma anche un fratello». Alessio Pengue, di Treviglio, non sa darsi pace per la morte di Morgan Algeri, l’uomo di 38 anni di Brembate Sopra deceduto dopo essere finito nelle gelide e profonde acque del lago.

Il trentottenne, che abitava da solo a Brembate Sopra, era ufficialmente demo e test pilot, oltre che collaudatore e responsabile della sicurezza volo della scuola di Caravaggio. Questo non era però il suo unico lavoro: aveva anche una ditta individuale con cui si occupava della vendita e assistenza dei prodotti Smeg. «Sono stato informato stamattina (ieri, ndr) dalla sua famiglia di quanto accaduto – dice Pengue – Non ci volevo credere e non riesco ancora a spiegarmi come tutto ciò sia potuto succedere. L’avevo sentito al telefono sabato perché noi ci telefonavamo tutti i giorni e non mi aveva detto che avrebbe trascorso la sera sul lago di Como». Le informazioni confidenziali a disposizione di Pengue fanno pensare che quello con la quarantacinquenne di Cantù fosse per Algeri il primo appuntamento: «Noi ci dicevamo tutto – continua l’amico e socio di Treviglio – anche sugli argomenti più intimi, come è normale fra amici fraterni. E posso dire, con certezza, che non mi aveva mai parlato di questa donna né che avesse in corso una relazione. Me l’hanno confermato anche la famiglia, i suoi amici d’infanzia e pure una coppia con cui aveva passato il Capodanno e per cui, fra pochi giorni, sarebbe dovuto essere il loro testimone di nozze».

Che cosa può essere accaduto? L’auto con cui Algeri è finito nella acque del lago era una Mercedes GL acquistata circa tre mesi fa in leasing. Pengue si dice scioccato anche per il fatto che l’amico non si riuscito ad uscire dall’abitacolo dell’auto dopo che è finita in acqua. Algeri era infatti un sub esperto ed era iscritto al Centro sub Bergamo. Inoltre, in quanto pilota, si sottoponeva ogni anno a corsi di aggiornamento di “water escape training:” «Questi corsi – spiega ancora Pengue – servono ad essere preparati a uscire da un aereo finito in acqua con abitacolo ribaltato. Se non ce l’ha fatta Morgan a venir fuori dalla sua Mercedes, vuol dire che proprio non c’era modo di farlo. Perché se c’era una persona addestrata quella era lui. E questo fatto mi sconvolge ancora di più».

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