Il timore dei comaschi in Brasile dopo l’assalto al Parlamento dei sostenitori di Bolsonaro: «Qui c’è fortissima tensione»

Le testimonianze I lariani nel Paese e i brasiliani che vivono a Como: «Situazione non inattesa. Sta tornando l'ordine, ma si teme non sia finita»

Il timore dei comaschi in Brasile dopo l’assalto al Parlamento dei sostenitori di Bolsonaro: «Qui c’è fortissima tensione»
L’assalto dei sostenitori di Bolsonaro al Congresso di Brasilia

C’è apprensione anche a Como dopo i fatti degli ultimi giorni nelle sedi del potere brasiliane, culmine di una tensione perdurante e piuttosto diffusa anche fuori dalle grandi città.

«L’episodio di domenica non era imprevedibile, è stato l’apice di quello che si è visto negli ultimi tre mesi», racconta don Andrea Marelli, 29 anni, canturino, missionario che da ottobre vive a Bellorizzonte, nel sud-est del Paese.

«Sono arrivato qui sotto elezioni e il voto era molto sentito. La popolazione è coinvolta e polarizzata, i bolsonariani non hanno accettato il passaggio di poteri. Da novembre c’erano presidi organizzati di bolsonariani davanti a tutti i quartieri militari delle città, anche di quelle minori, che si sono insediati con tende e manifesti. Chiedevano l’intervento dell’esercito per prendere il potere».

Questi presidi tutto sommato erano pacifici, per quanto ha potuto vedere il sacerdote nella località dove risiede. Dopo le scene impressionanti dell’assalto al Congresso, alla corte suprema e alla sede del governo, tra la popolazione «c’è paura ma anche indignazione, vergogna e rabbia».

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