Le lettere della signora Floriana: il cavaliere le rispondeva sempre

La cittadina Il primo scritto fu inviato a un indirizzo generico. Eppure il Cavaliere lo ricevette e rispose

Da Intimiano arriva una storia curiosa, che dice molto dello spirito di Berlusconi, e della attenzione che il cavaliere pose sempre alla comunicazione e al rapporto con il “suo” popolo, con i suoi numerosi estimatori, prima ancora che elettori.

A tutti loro dedicò sempre una bella fetta delle sue giornate anche nei giorni in cui più intenso era il suo impegno politico.

La corrisponde tra la signora Floriana e Berlusconi

La signora Floriana Livio, 86 anni ottimamente portati, può senz’altro appuntarsi al petto il gagliardetto di fedelissima, quantomeno da quando, una ventina d’anni fa, decise di scrivere all’allora premier una lettera di auguri, in realtà senza neppure conoscerne l’indirizzo.

Si limitò a inviarla a un molto generico “Silvio Berlusconi, Roma”, e la missiva - miracoli della notorietà o dei servizi postali - arrivò comunque a destinazione, probabilmente a Palazzo Chigi dove all’epoca il cavaliere ricopriva il ruolo di primo ministro. A quello scritto iniziale ne seguirono molti altri (tutti inviati al medesimo, generico indirizzo) e questo perché Silvio Berlusconi non mancò mai di rispondere con la consueta cortesia, e anzi dimostrando di avere sempre letto il contenuto degli scritti vergati dalla signora Floriana, che gli indirizzava auguri puntuali, a ogni Natale e a ogni compleanno (il 29 settembre).

Le risposte di Silvio Berlusconi

Le risposte del cavaliere furono sempre molto puntuali, poche righe tutt’altro che di circostanza vergate di suo pugno: «Grazie per gli auguri: sono ancora vivo! Con tutto quello che mi fanno non è cosa da poco». Oppure: «Grazie per gli auguri, ma non sono così sicuro che il conto dei miei anniversari sia proprio giusto! Io, infatti, di anni me ne sento al massimo trentacinque».

Un passato in giovanissima età da operaia di tessitura, tifosissima del Pool Comense degli anni d’oro (difficile che mancasse un match al Palasampietro), la signora Floriana è sempre andata parecchio orgogliosa del suo rapporto epistolare con il cavaliere.

Gli scrisse anche quando mancò la sua adoratissima mamma, e anche in quella occasione lui trovò il tempo per risponderle, con il medesimo garbo e sempre con la medesima gentilezza, due tratti che probabilmente hanno contribuito ad alimentarne il mito nella “claque” dei suoi fedelissimi.

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