Malore in casa e la corsa all’ospedale. Tutto inutile: morto il vicario di Senna

Il lutto Don Giovanni Rigamonti aveva 72 anni. Domani alle 15 l’ultimo saluto a Verano Brianza. Il parroco:«Instancabile». Il sindaco: «Disponibile con tutti, sembrava di conoscerlo da sempre»

Senna Comasco

Un malore, decisivo, avvenuto nella casa parrocchiale all’alba di ieri, a poche ore da tutti gli impegni della domenica, comprese le celebrazioni delle messe.

La comunità, sia religiosa che civile, è rimasta colpita dalla morte, avvertita come improvvisa, a 72 anni, di don Giovanni Rigamonti: il vicario parrocchiale a Senna, riferimento per il paese all’interno dell’unità pastorale con la vicina Cucciago - dove risiede il parroco don Angelo Pozzoli - si è sentito poco bene domenica sera, e anche ieri mattina.

Inutile la corsa in ambulanza all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù, dove, attorno alle 7.30, è stato dichiarato il decesso.

La telefonata all’alba

Lunedì, all’alba, don Giovanni ha avvisato, via telefono, di avere la febbre. Poco dopo non sarebbe stato quindi possibile rimettersi in contatto con lui. Ragion per cui la parente, allarmata, è corsa alla canonica di via Intimiano, a fianco della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta dove don Rigamonti era arrivato un paio d’anni fa, nel 2023.

La chiave, lasciata la sera prima all’interno della toppa, ha costretto all’intervento, per aprire la porta, anche i vigili del fuoco di Como. Don Giovanni era già in condizioni disperate. Nato a Dolzago, Lecco, era stato anche rettore dal 1990 al 1996 del collegio arcivescovile “Alessandro Volta” di Lecco, parroco quindi a Osnago, a Verano Brianza, a Barlassina. La camera ardente è stata allestita in una sala a fianco della chiesa.

Amato da tutti in appena due anni

In soli due anni, don Giovanni si è infatti fatto voler bene da tutti. Il Comune, a partire dal sindaco Francesca Curtale e dal vicesindaco Adriano Varotto, ha voluto dedicargli un necrologio: «Sei passato nella nostra comunità parrocchiale come un faro luminoso. Con la tua generosità e il tuo entusiasmo hai dato un nuovo impulso alla nostra chiesa e al nostro oratorio. La tua passione e la tua fede coinvolgenti sono state linfa vitale per tutti rimarrai sempre nei cuori delle persone che ti hanno conosciuto. Dall’alba di oggi hai lasciato un paese attonito e smarrito». Il sindaco ha un forte ricordo personale. «Anche se era qui da due anni sembra di conoscerlo da più tempo. Don Giovanni si è fatto conoscere da tutti, c’era ad ogni festa, evento, dove c’erano due o tre persone arrivava lui. Sempre presente al tavolo delle associazioni, quotidianamente si occupava dei nostri anziani, dei nostri bambini, dei preadolescenti e di tutte le persone fragili. Non dimenticheremo le sue benedizioni con l’aspersorio di “saggina”. I più piccoli ricorderanno sempre il pedibus, da chiesa a scuola, nel periodo quaresimale durante il quale cantavano con il microfono le canzoni di Sanremo dopo il “Buongiorno Gesù”. I preadolescenti lo ricorderanno disponibile ad aprire l’oratorio e la casa parrocchiale. A Pasqua, silenziosamente, aveva visitato personalmente tutte le famiglie con difficoltà economiche consegnando a ciascuna il dono di un benefattore anonimo».

Il ricordo di don Angelo

«Un prete molto dedicato alla gente, instancabile, si è inserito subito nella realtà parrocchiale, una testimonianza molto bella di dono di sé - dice il parroco don Angelo Pozzoli - Il funerale sarà mercoledì (domani, ndr), alle 15 a Verano, verrà poi tumulato nella tomba di famiglia a Dolzago».

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