Malore mentre gioca a bocce: addio all’imprenditore Pandolfi

Cabiate Il racconto degli amici: «Abbiamo provat oa rianimarlo sul posto. Ma è stato tutto inutile»

Ha avuto appena il tempo di vedere che la sua boccia era andata a punto, che si è accasciato al suolo, colpito da un malore.

È morto così Giuseppe Pandolfi poco dopo le 21 di giovedì nel bocciodromo di Cabiate, all’età di 56 anni. Inutili i soccorsi: è stato trasportato in ambulanza al San Gerardo di Monza, dove però i medici hanno solo potuto constatarne il decesso. Era una serata di festa: in programma le semifinali del torneo di bocce tra le associazioni cabiatesi. Ad affrontarsi la ciclista e il calcio.

«Era tutto normale - dice Massimo Colombo presidente della società ciclistica - Ero accanto a Pandolfi, che era nella squadra avversaria, quando ha tirato la boccia. Poi improvvisamente l’ho visto cadere pesantemente a terra. È diventato subito rigido e non si riusciva nemmeno ad aprirgli la bocca. Abbiamo capito che aveva avuto un malore. Nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi, subito chiamati, ho provato a fare il massaggio cardiaco - l’ho imparato proprio da una quindicina di giorni -ma purtroppo non si è più ripreso».

Nel bocciodromo, dove si trovavano un centinaio di persone, che hanno vissuto la situazione con grande angoscia, è calato un silenzio irreale. Per uno spettatore è stato anche necessario l’intervento dei sanitari, per un malore che per fortuna si è risolto in maniera positiva. «Ho dialogato con Giuseppe da bordo campo per tutta la partita -ricorda Franco Galimberti -. Gli ho anche fatto i complimenti per la bella giocata che aveva fatto, strappando il punto. Quando si è abbassato, mettendo le mani sulle ginocchia, ho pensato che stesse seguendo, come si fa spesso, la traiettoria della boccia. Invece purtroppo stava accusando un malore. E’ stata una scena drammatica che ha colpito tutti i presenti, anche perché Giuseppe è molto conosciuto in paese».

Titolare della Pandolfi Scavi, ha praticamente lavorato per quasi tutti i cabiatesi. Era conosciuto anche per essere un supertifoso dell’Inter (mercoledì sera aveva assistito a San Siro nella Curva Nord, alla sconfitta in Coppa Italia con il Bologna), che seguiva anche in trasferta. Una fede che lo accomunava all’amico Andrea Pozzi che giovedì sera ha ricevuto, per telefono, la notizia della morte durante una festa neroazzurra alla quale era presente anche il figlio di Pandolfi, Andrea. «Resterai per sempre nel mio cuore “Geppo” e ti dedicherò ogni vittoria», ha scritto sui social. Funerale oggi alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente a Cabiate, preceduti dal rosario alle 14.

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