Mariano abbraccia la Penna nera

L’anniversario Festa per celebrare i quarant’anni della onlus che assiste le persone disabili

Mariano Comense

Un luogo di amicizia, un posto dove coltivare le proprie passioni e, soprattutto, un ambiente dove la diversità non è mai un limite, ma sempre un motore verso il futuro.

Questa è Penna Nera secondo i ragazzi e le ragazze che, ogni giorno, animano la cooperativa nata a Mariano, nel novembre del 1985, per rispondere in chiave sociale ai bisogni delle persone con disabilità.

Proprio gli utenti della onlus ieri sono stati i protagonisti della festa volta a celebrare i quarant’anni di attività dell’associazione che continua ad anticipare riforme e leggi, raccogliendo oggi la sfida di progettare una risposta alla richiesta dei genitori sul dopo di noi.

«Dobbiamo continuare a essere accoglienti e aperti all’esterno» ha aperto la cerimonia, nella sala “San Carlo”, il presidente della onlus Adalberto Mosca, cogliendo l’occasione per soffermarsi sulla genesi della cooperativa.

Una storia nota a tutti, visto che Penna Nera omaggia nel suo nome gli Alpini per il sostegno dato all’allora prevosto don Giuseppe Tagliabue nell’avvio dell’associazione che trovò in Gianfranco Castoldi la figura che per 33 anni guidò la realtà di via D’Adda.

«Mio nonno ha saputo anticipare i bisogni del territorio - ha ricordato la nipote Sofia Castoldi - auguro a Penna Nera di continuare a essere precursore, rispondendo alle domande che non sono state ancora formulate».

Tanti i servizi nati negli anni, partendo dal centro socio educativo diurno di via Garibaldi frequentato da trenta persone adulte con disabilità; per poi proseguire con l’attivazione della “Comunità alloggio” che ha aperto grazie alla chiave dell’autonomia gli appartamenti di via Santo Stefano a nove persone che, a breve, torneranno ad essere dieci (il massimo della ricettività) e, più recentemente, l’area clinica e una sala polifunzionale.

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