Melotti, stop ai tablet. La preside: «Meglio gli appunti a mano»

Cantù La dirigente dell’artistico agli studenti: «Sfruttate la creatività generata dall’uso della mano»

Il “no” al tablet come strumento per prendere appunti a scuola è pronunciato dalla stessa dirigente scolastica del liceo artistico Melotti: Anna Proserpio, in questi giorni, si è rivolta direttamente agli studenti per prendere posizione su un tema dibattuto anche in altre scuole, a proposito dei mezzi tecnologici al servizio dell’apprendimento. E, al di là delle eccezioni di chi si trova nella necessità di dover usare il tablet magari per difficoltà proprie, la dirigente scolastica, seppur con un tono più da invito che da divieto, si è espressa nettamente a favore dell’appunto a mano.

Il trionfo della mano d’artista

In questi giorni, il liceo Melotti sta ospitando - dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 - una doppia mostra all’interno della biblioteca della scuola: il concorso “100 Matite” e “Diari di viaggio”, seconda edizione della rassegna Carnet de Voyage, con i taccuini di viaggio realizzati quest’estate dagli studenti del liceo artistico e delle scienze umane. Nell’una e nell’altra mostra, è evidente il trionfo della cara, vecchia mano d’artista. Che deve aver suggerito una riflessione calata nella contemporaneità alla preside del Melotti, in tempi in cui ci si interroga anche sull’uso dei tablet in classe.

«È un argomento di cui si discute nel mondo della scuola - l’affermazione della preside - e ci sono anche delle domande mirate, anche da parte dei genitori, sull’uso del tablet per prendere appunti. Premesso che ci sono ragazzi che ne hanno magari una particolare necessità propria, il mio invito a studenti e studentesse è di evitare l’uso del tablet per prendere appunti». La dirigente scolastica motiva in modo preciso anche il perché di questo suo consiglio: «L’utilizzo delle mani in un certo modo attiva dei processi cerebrali favorevoli alla creatività - aggiunge - il mio invito è proprio questo: usare le mani, sfruttare la creatività generata dall’uso della mano».

Tra i ragazzi si discute spesso se il prendere appunti dattiloscritti con le tastiere sia più efficace anche per il rendimento mnemonico oppure no. O di quali siano gli svantaggi di appuntare a mano, a rischio di perdere il flusso esatto di quanto riferito in classe dal professore. C’è chi sostiene che l’appunto a penna o a matita, in quanto più personale, permetterebbe di fissare comunque meglio la lezione nelle mente. Piuttosto acclarato che sia senz’altro meno meccanico rispetto all’appunto a tastiera, con la testa che, in quel caso, delegherebbe la mera verbalizzazione della lezione ascoltata in classe ai polpastrelli utilizzati per la digitazione.

Il caso al Liceo Volta di Como

Si è discusso di recente di tecnologia anche tra i ragazzi e le ragazze del liceo classico e scientifico “Alessandro Volta” di Como. Partendo da aspetti diversi: in quel caso, nella scuola di cui è dirigente scolastico Angelo Valtorta, il regolamento approvato dal consiglio docenti e dal consiglio d’istituto evidenzia come l’uso delle tecnologie esponga «gli studenti e la scuola ai rischi della sicurezza informatica, interna ed esterna». Si possono usare smartphone e tablet ma sotto il controllo dei docenti e per fini scolastici: «I docenti hanno facoltà in qualsiasi momento di accedere al dispositivo e ai dati comprese le navigazioni web avvenute in orario scolastico».

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