
Cronaca / Cantù - Mariano
Martedì 23 Settembre 2025
Mensa ospedaliera, troppo lavoro. «Ma a Mariano riapre il 6 ottobre»
Cantù Con il servizio sospeso al “Felice Villa” turni anche di dieci ore al “Sant’Antonio Abate”. La Uil: «Prima di esternalizzare si potrebbe coinvolgere gli studenti del Cfp di Monte Olimpino»
Cantù
Dopo la chiusura del centro cottura di Mariano Asst Lariana aveva assicurato che l’intenzione era riaprire la cucina al Felice Villa entro ottobre. E ora arriva la conferma, il 6 ottobre, grazie a personale interinale, si ricomincerà a cucinare i pasti per medici, infermieri e pazienti in via Isonzo. Si tira un sospiro di sollievo anche al Sant’Antonio Abate, dato che fino a quel momento il servizio continuerà a essere assicurato dal personale che lavora nella cucina dell’ospedale di Cantù.
Una struttura datata, con personale che, in buona parte, ha molti anni di lavoro sulle spalle. Per questo, secondo i sindacati, per dare futuro al centro cottura intero del presidio canturino, e a quello del Villa di Mariano, l’ipotesi migliore sarebbe un accordo con un centro di formazione professionale, come il Cfp di Monte Olimpino, per affiancare studenti agli operatori, ed evitare così l’esternalizzazione del servizio. Ma anche investire sulla riqualificazione della cucina, l’acquisto di attrezzature, a maggior ragione in un ospedale come quello di via Domea, dove sono in corso opere di adeguamento per milioni di euro, anche grazie ai fondi Pnrr.
Dimissioni e pensioni
La questione è esplosa quando in breve tempo si sono avute due dimissioni, due pensionamenti e due aspettative al centro cottura di Mariano Comense. Il personale si è così ritrovato ridotto in maniera significativa e le unità rimaste sono state spostate a Cantù. Fin dai mesi scorsi i dipendenti avevano evidenziato una carenza strutturale ormai cronica, che compromette la qualità del servizio e il benessere degli operatori. Asst Lariana aveva confermato l’attivazione di quattro nuove assunzioni, due ausiliari e due cuochi, ma la ricerca di questo personale continua. «Vista la forte difficoltà di reperimento di personale – ha spiegato - la direzione ha deciso di avviare l’esternalizzazione del servizio cucina (per tutte le altre sedi il servizio è già esternalizzato) e in questo scenario i dipendenti sarebbero poi assegnati ad altre mansioni».
La proposta del sindacato
Il personale, era stato evidenziato, opera su turni di 9-10 ore, ed era stata avanzata la proposta di valutare turni più brevi. Che richiederebbero però un organico più nutrito. «L’esternalizzazione del servizio – sottolinea il segretario generale della Uil Flp del Lario e Brianza Massimo Coppia – deve essere l’ultima ratio, dato che non permette di garantire il mantenimento dell’attuale livello qualitativo. A maggior ragione in una realtà come quella di Cantù, dove c’è un personale ormai storico, legato al presidio». Si comprendono le difficoltà nel reperire nuovo personale, difficoltà che accomunano tutte le figure della sanità. «Un’ipotesi – continua – sarebbe una partnership con il Cfp di via Bellinzona, per fare un esempio. Affiancare giovani studenti al personale, in affiancamento. In questo modo si andrebbe a creare una realtà che potrebbe essere un fiore all’occhiello».
Ma occorre anche un rinnovamento: «Le strutture sono datate – prosegue – e le attrezzature insufficienti e obsolete. A Cantù si stanno investendo milioni di euro sulla messa a norma e la riqualificazione dell’ospedale. Serve la volontà di coinvolgere in questa programmazione anche la cucina, oggi esclusa».
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