Cronaca / Cantù - Mariano
Domenica 21 Dicembre 2025
MoMe a Cantù, non sarà una scatola vuota
Il maxi progetto Investimento da 250mila euro per valutare e scegliere le opere da esporre. L’assessore: «Dalla collezione Munari, a Selettiva e Compasso d’oro. C’è un valore immenso»
Cantù
Un progetto ambizioso, quello del Museo del Mobile e del Merletto di Cantù da anni, il MoMe, atteso da tanti anni. Tanto davvero se n’è parlato in questo anno che sta per chiudersi, e un primo pezzetto, il rifacimento delle facciate della scuola primaria Marelli di via Andina, è stato realizzato.
Da qui al 2028, tre anni che scandiscono la prima fase del progetto, tanti cantieri cambieranno il volto del centro. Ma quelle opere, poi, vanno riempite di contenuti. E ora l’amministrazione avvia la ricerca dei soggetti che dovranno valutare il patrimonio artistico cittadino, individuare quali opere esporre, elaborare i testi per presentarli al pubblico. Un impegno da oltre 250mila euro. «Stiamo entrando nel clou dello sviluppo del MoMe – dice l’assessore alla Cultura Isabella Girgi – tanto abbiamo parlato dei luoghi, ora dobbiamo riempirli di senso, di valore, di contenuti».
Verso il 2028
«Abbiamo un patrimonio importante in città, dalla collezione Munari, alle testimonianze della Selettiva, del Compasso d’Oro, e ovviamente i merletti. Si tratta di un progetto che la città attende da anni e in cui crediamo profondamente. Siamo stati bravi, siamo riusciti a predisporre una proposta che si è meritata un finanziamento importante e non vediamo l’ora di vederla concretizzata»
Le sedi individuate come oggetti del MoMe sono Villa Calvi e il suo parco, la sede di Enaip Factory, il liceo Fausto Melotti e l’auditorium di via Andina alle Marelli. Villa Calvi diventerà il cuore del MoMe, raccogliendo alcuni fra i pezzi più iconici e significativi legati ai temi portanti, il mobile e il merletto. Al piano terra saranno collocati la reception, il bookshop e una caffetteria, insieme a spazi destinati a mostre temporanee e attività didattiche. Il piano superiore accoglierà un percorso espositivo strutturato in sale tematiche, dedicate alla storia della Villa, al territorio e alle sue eccellenze, al “Museo diffuso Città di Cantù”, alla tradizione artigiana locale, alla storia del mobile, alla collezione Bruno Munari e all’arte del merletto.
Le diverse sedi
La Collezione Bruno Munari, di proprietà del Comune, oggi è ospitata da Enaip Factory, è una delle più importanti raccolte dedicate al celebre e celebrato artista e designer italiano, con un corpus di oltre 1.200 opere. Il progetto prevede l’allestimento di spazi espositivi permanenti e temporanei, con percorsi interattivi e multimediali. Fondamentale sarà la parte legata alla didattica, con l’organizzazione di visite guidate, laboratori.
Il progetto prevede quindi, e proprio per questo è aperta una delle due gare, la creazione di un software per la gestione della collezione che verrà implementato per uso sull’intero circuito museale. Ma ci sono prospettive anche più ambiziose, ovvero recuperare l’ex chiesa della Trasfigurazione, Sant’Ambrogio, facendone la sede del Museo e Centro di Ricerca Internazionale Bruno Munari, con un progetto da 6 milioni e mezzo di euro. Per trovare le risorse necessarie piazza Parini ha partecipato a un bando aperto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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