Morto mentre cerca funghi: era un bancario di Brenna

La tragedia La vittima di 55 anni si era recata in Valtellina, dopo essere uscita dall’ufficio. Lunedì non aveva fatto rientro dalla passeggiata tra i boschi, il corpo ritrovato il giorno dopo

L’ultima immagine che i conoscenti raccontano di lui è di felicità: al lavoro in banca la mattina, alla vigilia di Ferragosto, e poi, lunedì pomeriggio, via verso la sua amata montagna.

La felicità si è spezzata martedì, quando Stefano Camesasca, 55 anni, è stato ritrovato morto in Val Masino, in provincia di Sondrio, dopo essere scivolato nel bosco in una zona ripida, a 1.500 metri di quota, sull’Alpe Taiada. Luoghi che l’uomo conosceva molto bene perché, appassionato cercatore di funghi, li frequentava da tempo, dato che la famiglia ha una casa di villeggiatura a San Martino.

La notizia è presto arrivata a Brenna, dove vive con la moglie Sara e i figli Matteo e Davide, in una casa dall’aspetto curato a Olgelasca, rendendo di colpo ancora più silenziose queste giornate di ferie dall’aria sospesa.

L’allarme

I funerali sono stati fissati per venerdì alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Gaetano, preceduti della recita del rosario. L’allarme, non avendo sue notizie e dato che non rispondeva al telefono, era stato lanciato dalla famiglia lunedì sera. Stefano Camesasca, stando a quanto è stato possibile ricostruire, aveva raggiunto il sentiero per l’Alpe Taiada e aveva cominciato a salire, inoltrandosi nella zona dove la sua presenza è stata individuata, nella notte tra lunedì e martedì, in fondo a un ripido pendio dal visore notturno in dotazione all’elisoccorso, in questo caso a Elicomo, che si era mobilitato per le ricerche con i tecnici del Corpo nazionale del soccorso alpino della Valmasino e del Sagf, il Soccorso alpino della Guardia di finanza.

Inutili i soccorsi

I soccorritori hanno continuato a chiamare il suo cellulare, sapendo che il visore sarebbe stato in grado di cogliere la luce dello schermo. Non un recupero semplice, quello effettuato dagli uomini del Soccorso alpino, supportati dai Vigili del fuoco di Morbegno e dai volontari della Protezione civile di Val Masino. Il medico, calato con il verricello, dopo averlo raggiunto ha solo potuto che constatarne la morte. Accanto a lui lo zaino dove avrebbe riposto i funghi, vuoto. Grande il cordoglio con cui la notizia della disgrazia è stata accolta a Brenna. Conoscenti e vicini descrivono Stefano Camesasca come persona cordiale e perbene. La famiglia si è trasferita a Brenna dalla fine degli anni Novanta e lui lavorava in banca. Nota la sua grande passione come cercatore di funghi, abile nel trovare i migliori luoghi di “caccia” e generoso nel condividere poi il frutto di queste piacevoli giornate spese in mezzo alle montagne valtellinesi.

«Dispiace davvero molto – le parole del sindaco Paolo Vismara – Lascia attoniti pensare che un momento di svago, concedendosi qualche ora dedicata a una propria passione, possa trasformarsi in una simile tragedia. Credo sia difficile mettersi realmente nei panni della famiglia in questo momento, ma posso immaginare quale possa essere il loro dolore».

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