Movida: segnalati 35 ragazzi
Ora Mariano minaccia restrizioni

Identificati dai carabinieri per assembramenti senza mascherine fuori dai locali. Il sindaco Alberti: «Da una settimana zero contagi. Mi appello al senso civico, non vanifichiamo gli sforzi»

Il primo fine settimana di movida dopo il lockdown rischia di essere anche l’ultimo a Mariano.

Perché sono decine le segnalazioni arrivate al sindaco Giovanni Alberti che denunciano il mancato rispetto delle norme che allungano le distanze tra le persone anche al momento dell’aperitivo; violazioni documentate con tanto di foto rilanciate sui social.

Tant’è che il bilancio è di 35 giovani identificati dai carabinieri. «Mi do una settimana per decidere eventuali nuove restrizioni», annuncia Alberti, il quale ventila la possibilità di imporre limitazioni agli ingressi ai parchi e agli orari di apertura dei locali.

«Serve responsabilità»

«Il virus non lo si combatte con le multe, ma solo col senso di responsabilità di tutti» puntualizza il primo cittadino.

Il quale si rivolge alla fascia più giovane della comunità, quella su cui più di altri è pesata la mancanza di socialità, per sensibilizzarla.

«Capisco tutto, ma la voglia di libertà non deve diventare scelleratezza» spiega Alberti, che ricorda come le terribili immagini delle bare di Bergamo sono oggi un monito perché gli errori del passato non si ripetano oggi nella fase di ripartenza della città. Le sue parole arrivano dopo il primo bilancio del fine settimana di movida quando i carabinieri sono stati chiamati nella zona tra la Permanente e il Forum.

A causare il loro intervento un aperitivo collettivo di 50 giovani nella serata di giovedì che si è risolto con 35 ragazzi segnalati alla Procura che valuterà le sanzioni. «Venerdì si è ripetuta una scena simile. E le immagini vengono anche postate sui social - prosegue - Ma non è con lo “Stato di polizia” che si vince l’epidemia perché non riusciremo mai a essere ovunque coi controlli».

«E non è possibile dover distogliere le forze dell’ordine dalla tutela della sicurezza del territorio per controllare poche persone incoscienti e irresponsabili» aggiunge Alberti.

La valutazione

Da qui la contromisura: «Mi do una settimana per decidere: se questi comportamenti non cambieranno, noi sindaci saremo costretti a chiudere nuovamente gli spazi pubblici e ridurre gli orari di apertura dei locali, fino ad arrivare alla chiusura totale» aggiunge Alberti, che rifiuta l’etichetta di allarmista.

«Io agisco guardando alla tutela della salute pubblica - spiega - Poi, però, saranno le persone che hanno causato questo a dover spiegare ai gestori dei locali il perché si è dovuto arrivare a questa soluzione».

L’appello quindi è a collaborare per non vanificare gli sforzi fatti sino a oggi da una città che ha visto azzerarsi la curva dei contagi.

«Grazie al rispetto delle norme siamo riusciti a “tagliere le gambe al virus”, contenendo il contagio a zero nell’ultima settimana in una città che è uno dei Comuni con meno decessi e positivi in rapporto alla popolazione. Non possiamo ora mettere a rischio il risultato per colpa di una minoranza, che non rispetta le regole».

«Quindi - conclude - mi rivolgo ai ragazzi ma anche ai loro genitori e ai gestori dei locali per collaborare perché insieme ce la faremo».

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