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Il caso Sanzoni arrivate già a quota 355mila euro contro i 153mila di verbali in tutto il 2024. Il Comune: «Poi di media si recupera sempre un altro 30 per cento con le riscossioni coattive»
Mariano
Sono esplose in valore, ma nelle casse del Comune rimangono una voce nella quale entra molto meno del conteggiato: sono le multe elevate dalla Polizia locale che già a settembre di quest’anno hanno raddoppiato l’importo raggiunto l’anno scorso, arrivando a 355mila euro di valore contro i 153mila euro di verbali emessi in tutto il 2024.
A rimanere costante, la capacità di incasso, ferma al 35 per cento del totale che in parole più semplici vuole dire che ben oltre la metà delle multe non vengono pagate dagli automobilisti che transitano o sostano a Mariano.
Questo è quanto emerge dal report che indica dove saranno destinati i proventi che arrivano dalle sanzioni allegato al bilancio di previsione 2026-2027-2028 firmato dalla giunta guidata da Giovanni Alberti. Un atto formale che, però, conferma una tendenza in voga almeno da un decennio attraverso i numeri: se nel 2026 si prevedono multe per 370mila euro, altrettanto vero è che si prevede di incassarne poco meno del 40 per cento, ossia poco più di 144mila euro, così mantenendo il trend registrato nel 2024 o, ancora prima, nel 2023 quando su 316mila euro di sanzioni emesse, l’incasso si è fermato a 106mila euro.
Certo, l’attività di riscossione prosegue negli anni successivi, anche se gli uffici confermano che di media si recupera sempre un 30 per cento di quanto mandato a coattivo. Ad esempio, per il 2026 si prevede di introitare dall’attività di riscossione delle sanzioni non pagate entro i 5 giorni circa 27mila euro.
«Noi ci affidiamo a Sorit per il recupero crediti – spiega Evelina Grassi, l’assessore alle Politiche finanziarie -. È un problema comune a tutti i Comuni: prima l’azienda di riscossione era l’agenzia delle entrate che faceva tutti gli accertamenti necessari, ma il problema è che tante volte queste persone sono nullatenenti».
Certo è che il 50 per cento dei proventi dalle multe viene reinvestito dall’amministrazione sulla manutenzione di strade così come sul rifacimento della segnaletica verticale e orizzontale, spesso criticata dai cittadini perché sbiadita. Per il 2026 quindi si prevede di destinare metà dei 144mila euro che si incasseranno in buona parte, ossia per 18mila euro, per la manutenzione della segnaletica e degli impianti semaforici; 15mila euro, invece, andranno nella manutenzione dell’attrezzattura della Polizia locale e, infine, 12mila euro sulla videosorveglianza, solo per citare i capitoli di spesa più corposi.
«Rimane uno zoccolo duro da aggredire quello delle multe – aggiunge Grassi che ammette – non c’è lo stesso problema di riscossione sui tributi: uno che è proprietario di un immobile e deve pagare l’Imu, quando viene fatto l’accertamento, in genere si regolarizza velocemente, anche rateizzando, forse perché ha una solidità economica maggiore di chi commette violazioni in strada. Ma credo che il problema sia comune alle realtà vicine».
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