Nas dei carabinieri
in ospedale a Cantù
Indagini sui contagi

Acquisiti documenti sulla gestione dell’emergenza. Asst Lariana: «Garantiamo la massima collaborazione. Abbiamo sempre agito a tutela di pazienti e operatori»

Troppi contagi tra gli operatori sanitari, all’ospedale di Cantù arrivano i Nas. Obiettivo dell’ispezione, comprendere le dinamiche di diffusione del Covid-19 nelle scorse settimane tra i reparti di via Domea e ricostruire esattamente cosa sia successo, per determinare se si possa configurare o meno il reato di epidemia colposa. Il caso del Sant’Antonio Abate è stato sollevato la prima volta circa un mese fa dai sindacati, a fronte di numeri che la stessa Asst Lariana riconosceva essere non proporzionati. Se il Sant’Anna, in quel momento, registrava 39 casi di operatori positivi a fronte di 745 pazienti trattati, all’ospedale di Cantù si contavano 41 casi, senza che fosse neppure stato attivato alcun reparto per il ricovero e la degenza di pazienti Covid-19. Tanto che l’azienda aveva costituito un gruppo di lavoro con il compito di approfondire i dati epidemiologici riferiti al personale dipendente e i percorsi di gestione dei pazienti, riferendone alla direzione generale e proponendo alla stessa eventuali specifiche azioni correttive.

Ieri mattina i Nas, Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma dei Carabinieri, si sono presentati all’ospedale di Cantù, chiedendo l’acquisizione dei documenti relativi alla gestione dell’emergenza coronavirus. Iniziativa che muove sia dall’attività ispettiva promossa dal ministero della Salute in tutta Italia sia dall’inchiesta della Procura di Como che, sulla base delle notizie emerse e riportate dagli organi di stampa, ha deciso di verificare se si possa ravvisare l’ipotesi di epidemia colposa. L’analisi della documentazione dovrà portare a stabilire se siano stati messi in atto tutti i protocolli necessari per prevenire i contagi e quindi se questi si potessero evitare o meno. È stata la stessa Asst Lariana, ieri, a dare comunicazione dell’ispezione dei Nas, confermando che l’azienda «garantisce la massima collaborazione agli organi inquirenti, nella consapevolezza di aver sempre agito correttamente nella tutela dei pazienti e dei propri operatori». Iniziativa della Procura, non c’è stato alcun esposto a carico dell’ospedale per decessi o contagi.

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