Notte Bianca a Vighizzolo, ma Savoia non apre. «Ancora sott’acqua: non festeggio»

Cantù - Il commerciante Marelli ha lasciato giù la serranda:«Non l’ho fatto per polemica ma solo per avvilimento»

Cantù

Non l’ha nemmeno fatto per polemica, giura, al massimo per avvilimento. Perché quando, per l’ennesima volta, sabato s’è trovato di fronte all’acqua che invadeva il negozio, uno spettacolo che si sperava appartenesse definitivamente al passato dopo gli importanti lavori realizzati, s’è sentito proprio sconfortato. Come se non ci fosse davvero più nulla da fare.

Così Martino Marelli ha deciso che, nonostante sabato sera ci fosse la Notte Bianca a Vighizzolo, lui non se la sentiva di partecipare. Il suo negozio è rimasto chiuso, con un cartello appiccicato sulla serranda in un impeto emotivo: «Scusate, oggi Savoia non festeggia». Di certo non poteva passare inosservato, dato che l’emporio specializzato nella vendita di casalinghi, giocattoli ed elettrodomestici, attivo dal 1963, conta diverse vetrine allineate tra via Toti e via General Cantore.

Quattro anni fa si era improvvisato bagnante di “Vighizzolo beach”, gonfiando un materassino e mettendosi in costume a galleggiare sulle acque non propriamente cristalline che da anni a ogni pioggia invadono il centro della frazione. E’ successo ancora sabato mattina, dopo l’intenso temporale che s’è abbattuto sul Canturino scaricando 90 millimetri d’acqua che hanno fatto parecchi danni.

Ma stavolta è stato diverso. Perché a gennaio s’è chiuso il centro, piazza Piave, una ventina di giorni, per per dire basta una volta per tutte agli allagamenti, concludendo il rifacimento e potenziamento della rete fognaria a opera di Como Acqua, con un investimento da parte della società di tre milioni di euro. «E invece è successo ancora – dice con amarezza Martino Marelli – anzi, non è uguale a prima, è anche peggio. Non voglio fare polemica, mi sono già esposto in passato, ma io non ho interesse ad apparire. Però ero davvero sconfortato. Era tutto pronto per la Notte Bianca, stavano spostando degli scatoloni proprio per questo, e ancora una volta m’è entrata l’acqua in negozio. Non me la sono più sentita di festeggiare».

Sabato la protezione civile canturina è stata a lungo impegnata a Vighizzolo, dove anche abitazioni private si sono trovate a mollo. E altri negozi, ovviamente, hanno avuto gli stessi danni, anche peggiori.

Ma dopo tanti anni, dice, qualcuno nemmeno se la sente più di fare la guerra, si sono rassegnati. «Nei mesi scorsi ho partecipato all’incontro pubblico nel corso del quale i tecnici hanno presentato il progetto – continua – e avevamo espresso qualche perplessità, ma ci era stato riposto che erano certi che questi lavori sarebbero stati risolutivi. Abbiamo convissuto con i disagi del cantiere, stretto i detti, subito cambiamenti. Ma siamo ancora da capo. Non è cambiato niente rispetto alle foto di cinquant’anni fa dei miei nonni, con l’acqua fino alle ginocchia».

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