Nuovo blitz dopo le coltellate. Denunciato giovane immigrato

Cantù Individuato dai carabinieri grazie alle telecamere, si tratta di un tunisino di 33 anni. È accusato di lesioni aggravate per l’aggressione del 22 agosto in via Castello a Vighizzolo

Cantù

Dopo il vertice in Prefettura della scorsa settimana, sono continuate anche nel weekend le attività di controllo delle forze di polizia sul territorio di Cantù successive alle problematiche relative alla sicurezza che erano emerse dopo una serie di fatti di cronaca, a partire da due accoltellamenti nel giro di poche ore l’uno dall’altro.

Proprio in questo ambito, i carabinieri della stazione cittadina hanno individuato e denunciato il presunto responsabile del primo accoltellamento, quello che era avvenuto in via Castello a Vighizzolo nella serata del 22 agosto. A finire nei guai è stato un tunisino senza fissa dimora di 33 anni, ovvero il soggetto che alcuni testimoni avevano visto allontanarsi dal luogo dell’aggressione armato di ben tre coltelli. L’ipotesi di reato su cui la procura sta indagando è quella di lesioni personali aggravate.

Le indagini

Decisive, per la svolta nella attività della stazione dei carabinieri di Cantù, sono state come spesso capita le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona che avevano appunto ripreso l’uomo mentre si allontanava dal punto della violenta lite con un connazionale che era stato colpito da coltellate – per fortuna non andate in profondità – ad una gamba e ad un braccio.

Da quanto è stato possibile appurare, sarebbe già stato fatto anche il riconoscimento fotografico da parte della vittima. Proseguono invece le indagini per cercare di fare luce anche sul secondo accoltellamento – maturato verosimilmente nell’ambito della droga – che era avvenuto solo poche ore dopo il via Carcano. In questo caso a rimanere ferito era stato un giovane marocchino di 23 anni irregolare e noto alle forze dell’ordine.

Ma le attività di controllo del territorio portate avanti dai carabinieri sempre della stazione della città, hanno portato anche ad un secondo risultato ovvero all’arresto di un uomo che non si era fermato ad un controllo mentre era in auto con un secondo soggetto poi fuggito. L’attenzione era stata attirata da un veicolo che girava senza luci tra la via per Alzate e la via Ovidio, al margine delle aree boschive spesso monitorate proprio per attività di cessione di stupefacenti.

Il processo

L’auto, una Fiat Punto, aveva a bordo due uomini, il primo dei quali – seduto dal lato passeggero – ha cercato di fuggire a piedi per le vicine campagne. L’uomo è stato fermato dai militari dopo anche una colluttazione. Ieri mattina è finito in aula per essere processato con il rito direttissimo, non solo per la resistenza ma anche per il possesso di un modico quantitativo di cocaina (una dose da mezzo grammo) e per quello di un coltello che è stato posto sotto sequestro. Il marocchino, Abdi Hicham di 45 anni, irregolare e senza fissa dimora (che aveva anche più di 460 euro in contanti che sono stati sequestrati) ha scelto di chiedere i termini a difesa e l’udienza è stata fissata per la giornata di giovedì.

Nel frattempo, vista la pericolosità sociale del soggetto, il giudice ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere. Proseguono invece le indagini perché l’uomo che era al volante della Fiat Punto fermata a Cantù è riuscito a fuggire e a far perdere le proprie tracce.

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