
Cronaca / Cantù - Mariano
Lunedì 25 Agosto 2025
Nuovo sopralluogo al palasport Parini. Ultimatum alla ditta
Cantù L’assessore ai Lavori pubblici richiama l’azienda: «Per l’inizio di settembre, dopo il collaudo statico, vanno portati a termine anche quelli sulle altre opere»
Cantù
Di ultimatum in ultimatum è finito anche agosto. E l’assessore ai Lavori pubblici Maurizio Cattaneo conferma la linea: per l’inizio di settembre l’amministrazione vuole che, dopo il collaudo statico, vengano portati a termine anche quelli sulle altre opere realizzare al palazzetto Parini.
Lo spauracchio per l’azienda resta, se non verranno rispettate le scadenze poste settimana per settimana, si procederà con la risoluzione del contratto. Ma ormai è chiaro, nessuno vuole che tocchi arrivare a tanto, soprattutto visto che, secondo i tecnici ci piazza Parini, gli interventi sono completati ormai al 90%.
Una spina nel fianco
Lo stesso sindaco Alice Galbiati, che probabilmente ormai considera l’infinito cantiere della riqualificazione del palasport accanto al municipio la sua spina nel fianco, vorrebbe chiudere l’intervento il prima possibile, dopo oltre cinque anni, ma «arrivati a questo punto, non resta che mantenere ferma la deadline posta e vigilare attentamente», ha detto. Comunque vada, per chiudere la partita, ci vorrà ancora tempo, se ne riparla, ottimisticamente, per il 2026, dato che poi si procederà con i lavori sulla facciata esterna, sulle tribune, la sostituzione del parquet ormai data praticamente per scontata.
In luglio è stato effettuato un sopralluogo per stabilire l’entità di quelli che ancora mancano, ed è stato stilato un cronoprogramma per esaurirli, nelle settimane a venire, ponendo come termine ultimo la fine di agosto, per mettere pressione all’azienda, la Athanor Consorzio Stabile, l’associazione temporanea di imprese che sta eseguendo la riqualificazione energetica del palazzetto. E il primo ultimatum prevedeva che dovesse essere conclusa per il 30 settembre 2023, altrimenti il Comune avrebbe concluso il contratto. Ma già allora si era deciso, volenti o meno, di perseguire la strada del dialogo, della mediazione e della pazienza, a tutela dell’ente e della città, visto che portare la vicenda in tribunale, questo il timore, avrebbe rischiato di congelare l’impianto anche più a lungo.
Il “raffrescamento” da testare
«Ora che tutti un po’ alla volta stanno rientrando dalle ferie – conferma il leghista Maurizio Cattaneo – nei prossimi giorni effettueremo un altro sopralluogo. Vogliamo che dopo il collaudo statico, che era l’ostacolo maggiore, finalmente superato, ora si chiudano anche gli altri collaudi, come quelli sulle macchine del raffrescamento».
Il che, ovviamente, significa che le ultime lavorazioni, dalle opere sull’impiantistica all’imbiancatura, dovranno essere concluse. «A quel punto – prosegue – affideremo l’incarico per le finiture. A giorni, comunque, avremo nero su bianco il quadro completo di cosa ancora manchi da fare». Poi si aprirà una seconda pagina. Come era stato anticipato è necessario ridefinire le condizioni del parquet e prevedere altre opere di sistemazione e adeguamento delle tribune, che nel 2016 non erano state messe in conto. Considerando che l’impianto è un cantiere da cinque anni ed è stato scoperchiato per mesi, la sostituzione pare scontata, quindi sarà necessaria una variazione di bilancio per finanziare l’intervento, dopo quella di fine luglio, per 118mila euro, che ha ripristinato la previsione di spesa per il rifacimento dell’esterno del palazzetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA