Ospedale di Cantù, si va di fretta. Lavori da finire entro primavera

Sanità Il Pnrr impone tempi stretti, ora sono al 30%. Il direttore Asst: «Ostaggio delle imprese». A gennaio concorso per il primario di chirurgia. Poi il terzo lotto per ampliare il Pronto soccorso

Cantù

Sono stati aperti cantieri per milioni di euro in questi anni all’ospedale Sant’Antonio Abate, grazie ai fondi Pnrr. La sfida è non solo concluderli nei mesi a venire ma anche riempire di servizi e di personale quegli spazi. E nessuna delle due cose è una sfida semplice.

Prossimi obiettivi in via Domea, aprire il bando per riportare il primariato di Chirurgia generale al Sant’Antonio Abate, chiudere l’intervento sull’impianto di condizionamento – che risolverà il 70% delle problematiche – e aprire nel 2026 quello per l’ampliamento del pronto soccorso. Giovedì nella sala riunioni dell’ospedale si è svolta l’assemblea dei sindaci del Distretto di Cantù e Mariano, guidata dal presidente Alessandra Pozzoli, sindaco di Arosio. L’incontro è stato l’occasione per aggiornare i sindaci sull’avanzamento dei lavori finanziati da Pnrr, sull’attivazione delle case di Comunità, sui progetti relativi al territorio.

«In sanità gli errori si pagano»

Il direttore generale Luca Stucchi ha ribadito un rammarico già espresso poco dopo il suoi arrivo in Asst Lariana, il fatto che in passato si siano perse occasioni per realizzare un ospedale unico tra Mariano e Cantù. «In sanità gli errori si pagano – ha rimarcato – e qui vengono da lontano». Il che porta, nella situazione attuale, ad avere due strutture datate, «perennemente in cantiere». I progetti di Asst Lariana finanziati con fondi Pnrr sono 44, l’obiettivo chiuderne 37 entro il 31 dicembre. Attualmente ci sono 58 interventi aperti, il 30% completati, 58% avviati. Le scadenze, per i l’uso dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono stringenti, e per marzo si devono chiudere i cantieri.

Ma il codice degli appalti, ha spiegato Stucchi ai sindaci, tiene “in ostaggio”: «Se un’azienda si aggiudica 5, 6, 7 gare, non è detto che sia un grado di realizzarne 8. Se a Cantù ho un certo numero di operai che devono lavorare su tre cantieri nello stesso presidio, non riescono a portarne avanti tre in contemporanea». Tenendo bene a mente che risolvere un contratto significa allungare ancora i tempi. Dinamiche, ha ribadito il direttore generale, che spesso i cittadini ignorano.

Priorità al personale

Ancora una volta il direttore generale ha confermato che la progettualità per l’ospedale è cercare di rimetterlo in linea rispetto alle necessità del territorio e soprattutto di creare una rete unica. Gli spazi vanno riempiti ed è priorità sostenere medici e infermieri e aumentare il personale. Ma i numeri dei candidati alle procedure di reclutamento aperte, spesso sono impietosi. Prossimo obiettivo, per l’inizio del 2026, aprire il bando per riportare il primariato di Chirurgia generale al Sant’Antonio Abate, a sei anni dal pensionamento di Marco Azzola Guicciardi. Per quanto riguarda il pronto soccorso invece, è il fase di stesura il progetto esecutivo del terzo lotto, per ampliare il reparto di emergenza urgenza, lavori che quindi dovrebbero partire nel 2026. Poche settimane fa sono stati avviati gli interventi sull’Ospedale di Comunità, che si trova al quarto piano dell’edificio P e che conta 16 letti.

Ats Insubria ha dato il nullaosta al trasferimento temporaneo al primo piano dell’edificio E per l’esecuzione dei lavori previsti dal Pnrr, indicando quale data di conclusione il 31 marzo.

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