Poca l’energia dei pannelli per le ebike: «Le pensiline sono state orientate male»

La polemica L’ingegnere Vaghi boccia le postazioni di Villa Calvi e di piazzale Cai Cantù; «La presenza di piante compromette la produzione di energia, con perdite economiche»

Alcune all’ombra, altre sotto un albero. Tra gli ingegneri, c’è chi sostiene che le pensiline con le colonnine per ricaricare le bici elettriche, in città, siano state posizionate male, in modo tale da non permettere una produzione ottimale di energia elettrica dai pannelli fotovoltaici.

La replica del Comune e di chi le ha installate è che non c’era molta altra scelta: prioritario mettere soprattutto i punti di ricarica a disposizione dei cittadini, in luoghi, in alcuni casi, tutelati, senza grandi alternative. La precedenza, più che alla produzione di energia elettrica, è stata accordata, semmai, all’accessibilità.

L’analisi

A cimentarsi con alcuni calcoli è l’ingegnere Daniele Vaghi. «Delle cinque installazioni, due sono assolutamente da bocciare: Villa Calvi e piazzale Cai Cantù - riferisce - Una è discutibile: vicino all’ospedale. E le due nelle stazioni ferroviarie sono passabili, tagliando però una pianta in via Vittorio Veneto. Gli impianti sono collegati in rete, quindi la tensione c’è e le bici si caricano. Il problema è la mancata produzione e quindi il mancato beneficio sulle casse pubbliche. La stima sulle perdite sono stimate solo in base al posizionamento dei pannelli. Non è semplice valutare l’influenza delle piante, ma mi sento di dire che in Villa Calvi non produrremo praticamente nulla. Così mi pare buttare i soldi. Piuttosto che mettano dei pannelli sui tetti degli edifici».

Nello specifico, Parco di Villa Calvi: «L’orientamento è nord ovest, posizione pessima - afferma l’ingegnere - Rispetto al valore di 1,28 megawatt ora per ogni kilowatt di potenza installata, qui scendiamo a 0,96, anche meno, siccome l’angolo che ho valutato è oltre i 30 gradi. Già installando così senza piante avremmo bruciato il 25% della produzione». Piazzale Cai: «Orientamento meno accentuato , siamo comunque più verso nord che verso sud. Tra l’altro verso sud ci prendiamo proprio una bella pianta. Situazione analoga rispetto a Villa Calvi come produttività». Cantù Asnago: «Orientamento non ottimale ma capisco che si è fatto quello che si poteva. Qui perdiamo poco più del 15%. Le piante non danno fastidio». Via Vittorio Veneto: «Forse l’unica installazione che si salva. La produzione praticamente non ne risentirà. Peccato per la pianta: spero che la potino o la taglino del tutto, altrimenti tanto vale. Viale Ospedale: «Tecnicamente l’orientamento non sarebbe male. Il problema è avere la casa di fronte alla pensilina. Non so quanta ombra prendano i pannelli durante l’anno».

Finanziamento regionale

I lavori sono stati finanziati al 100% da Regione Lombardia, con un contributo di quasi 200mila euro. L’assessore ai lavori pubblici del Comune Maurizio Cattaneo ricorda però il senso: «Le pensiline sono state posizionate in un modo che possano rispettare la morfologia dei luoghi, il bando aveva una forte premialità in questo senso, a partire anche dall’interscambio con i mezzi pubblici».

Stessa consapevolezza anche tra i progettisti dell’azienda esterna, vincolati dall’Amministrazione nel posizionare le pensiline. Qualche punto penalizzato, si ammette, c’è. Ma il bene superiore è la mobilità green.

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