Rissa al Monnet, gli studenti tornano in classe: «Presto i provvedimenti»

Mariano Lettera aperta a tutti i ragazzi del preside, che ha incontrato le due classi coinvolte. «Il ricorso alla violenza è una sconfitta per il ruolo educativo di scuola e famiglie»

È stato un ritorno sui banchi di scuola diverso quello vissuto ieri dagli studenti dello “Jean Monnet” di Mariano. Impossibile non confrontarsi con la rissa scoppiata giovedì appena fuori il cancello d’ingresso all’istituto dopo la pausa carnevalesca che ha solo rinviato di qualche giorno il momento in via Santa Caterina. «Ho incontrato tutti gli alunni coinvolti nell’episodio» ha spiegato il preside Filippo Di Gregorio che ha scelto di rafforzare la sua presenza tra i ragazzi, il corpo docenti e le famiglie indirizzando loro una lettera aperta per superare un evento che ha offerto uno spaccato in cui l’istituto non si riconosce.

Una spedizione punitiva

Due le sezioni coinvolte nel fatto che assume sempre più i contorni di una spedizione punitiva promossa contro un maturando. Questo almeno quanto emerge dalle prime dichiarazioni rese dai ragazzi di quarta e quinta alla Polizia locale che ha aperto due fascicoli per rissa aggravata, uno rivolto alla Procura della Repubblica e uno al Tribunale dei Minori.

A pesare è l’uso di cinghie e sassi usati come armi per colpirsi in uno scontro che è degenerato prima nelle dimensioni, coinvolgendo una trentina di studenti, alcuni intervenuti in difesa dell’alunno di quinta, poi nella violenza. «Siamo rimasti costernati alla notizia di quanto avvenuto, e ci siamo interrogati sul reale degrado che sta coinvolgendo i più deboli esponenti della nostra società, i giovani» ha scritto il preside Di Gregorio in una lettera rivolta ai professori, alunni e famiglie.

«Ricorrere alla violenza come strumento per regolare le difficoltà di relazione è una vera sconfitta per una istituzione scolastica, che ha il compito di promuovere legalità e capacità relazionali pacifiche e solidali; ma ancor di più lo è per famiglie e società civile, che pure hanno un peso rilevante nell’educazione».

L’amarezza del preside

Palpabile l’amarezza nelle parole scelte dal preside che ieri non si è sottratto a un confronto in classe con gli studenti coinvolti nell’episodio. «Ho parlato con tutti», ha spiegato Di Gregorio che ha scelto di ribadire con forza quanto scritto: «Mai la violenza, mai l’idea di farsi giustizia da sé, di regolare i conti in appuntamenti rissosi può rappresentare la via d’uscita da una situazione di frustrazione, di difficoltà o di colpa. L’unica via maestra da seguire è quella del confronto civile, del dialogo».

L’evento diventerà così l’occasione per riflettere sulle immagini della rissa rilanciate sui social che offrono uno spaccato in cui l’istituto non si riconosce. «La prossima settimana arriveranno i primi provvedimenti disciplinari» ha anticipato Di Gregorio anche se, forse, ciò che oggi temono i ragazzi sono le ricadute penali dei gesti. «Faremo tutto quello che serve nell’ottica sempre di aiutare questi ragazzi – ha proseguito il preside che apre anche un percorso con uno psicologo - è una figura presente a scuola: valuteremo questa possibilità».

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