Rissa di notte all’ingresso della disco. Un “Daspo urbano” e tre fogli di via

Cantù Seguito amministrativo (e non solo penale) per l’episodio di novembre fuori dallo Spazio. Padre e due figli da una parte, coppia di tunisini dall’altra. Erano volate anche coltellate: tre feriti

Cantù

Ha un seguito amministrativo e non solo penale, la rissa scoppiata il 23 novembre scorso all’ingresso della discoteca Spazio di Cantù. Nello scontro, tra un padre e due figli da una parte (uno dei quali minore) ed una coppia di tunisini dall’altro, erano volate anche coltellate ed alla fine si erano contati tre feriti. Cinque, in totale, erano state invece le persone denunciate alla procura e chiamate a rispondere proprio all’ipotesi di reato di rissa.

Il dettaglio dei provvedimenti

Ora, dopo una relazione tecnica che è stata stilata dai carabinieri che intervennero in piazza, la Questura di Como, con atti a firma del questore Marco Calì, ha notificato alle parti che si erano sfidate in piazza Garibaldi un Divieto di accesso alle aree urbane, noto come Dacur o anche “Daspo Urbano”, e tre fogli di via obbligatori dalla città di Cantù. Ad essere colpiti da questi provvedimenti sono stati sia il padre – 42 anni, residente a Lentate sul Seveso – sia i due figli di 17 e 20 anni, entrambi residenti a Meda, ma la notifica è stata fatta anche ad uno dei due tunisini denunciati, ovvero un trentunenne residente a Cermenate.

La notizia dei provvedimenti è stata data ieri mattina dalla Questura. La violenta rissa era avvenuta verso l’una della notte nelle vicinanze della discoteca “Spazio” che si trova in piazza Garibaldi. Nello specifico, il figlio minore (17 anni), per quanto accertato e per le gravi responsabilità che gli sono state attribuite, ha ricevuto un Dacur della durata di un anno, “Daspo Urbano” che dunque gli vieterà «l’accesso e lo stazionamento in prossimità di tutti i locali destinati all’intrattenimento e alla somministrazione di alimenti e bevande situati nel comune di Cantù», nel perimetro compreso tra Piazza Garibaldi, via Dante, Largo Adua, via Vergani, via Saffi, via Daverio, via Grandi, Corso Europa, via Giovanni Da Cermenate, via Carcano, via Brambilla, via Fiammenghini, via Pietrasanta e via Annoni.

Al fratello maggiore e al padre invece, è stato firmato un foglio di via obbligatorio valido rispettivamente un anno e due anni. I due, insomma, non potranno entrare nel territorio di Cantù per il periodo loro assegnato dal provvedimento. Infine un foglio di via obbligatorio valido un anno è stato consegnato anche nelle mani del tunisino di 31 anni, che a seguito della rissa era stato soccorso dagli addetti alla sicurezza della discoteca.

«Pericolosi per l’ordine pubblico»

La polizia ha comunicato al riguardo che «tutti e quattro i soggetti sono stati sanzionati in quanto, a fronte delle risultanze accertate e come espressamente riportato su ogni provvedimento», sono stati considerati «persone impermeabili ai precetti dell’Autorità e pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica».

Lo scontro, che come detto era avvenuto nelle vicinanze dell’ingresso del locale, era stato ricostruito dai carabinieri anche grazie al contributo offerto dalla videosorveglianza della stessa discoteca. Sul posto erano giunte più “gazzelle” dei carabinieri partite dal Radiomobile di Cantù, dalla stazione della città, ma anche dalla Tenenza di Mariano Comense e dalla stazione di Lurate Caccivio. Un impegno notevole di militari, dunque, per quello che era stato un fatto di cronaca che aveva finito con il mettere a rischio anche l’incolumità delle tante persone presenti e degli altri avventori del locale.

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