Scomparso l’ex presidente Orsenigo. Gruppo sportivo Montesolaro in lutto

CARIMATE - Celebrati ieri i funerali dell’imprenditore morto all’età di 92 anni Tante persone strette attorno a moglie e figli

Carimate

Ha portato la propria formazione imprenditoriale nello sport, guidando per dieci anni il Gs Montesolaro e cogliendo risultati importanti, a partire dalla soddisfazione dell’inaugurazione della nuova palestra nel 1994. E’ mancato a 92 anni Giancarlo Orsenigo, il cui funerale è stato celebrato ieri nella chiesa parrocchiale di Montesolaro. Figura conosciuta e apprezzata e in tanti si sono stretti alla moglie Cesarina e ai figli Monica e Filippo, che ha seguito il suo esempio nell’impegno attivo all’interno del gruppo sportivo locale come consigliere. Imprenditore nel settore dell’arredo, a lungo nell’impresa di famiglia fondata negli anni Sessanta, che oggi si trova al confine tra Cantù e la frazione carimatese.

Il Gs Montesolaro piange uno dei suoi storici presidenti, ruolo ricoperto dal 1986 al 1995, in un’epoca di grandi cambiamenti. Era approdato al consiglio direttivo del gruppo sportivo accogliendo la chiamata del parroco di allora, perchè il Gs si stava ingrandendo, serviva quindi una maggiore organizzazione e servivano figure in grado di guidare i giovani. Era il 1986 e Giancarlo Orsenigo raccolse la chiamata, potendo contare da subito sulla collaborazione da parte di tutti, soprattutto Augusta Porro e Adalberto Formenti e Serafino Tagliabue sul versante sportivo. Anni densi, perché con la costante crescita del numero degli atleti aumentavano anche i problemi.

Recentemente, in occasione dei 50 anni del Gs Montesolaro, lui stesso ricordava con orgoglio i risultati di quella stagione, a partire dalla vittoria nel campionato di Terza categoria nel 1987 e la conseguente partecipazione, per la prima volta nella storia del Gs, al campionato di Seconda categoria nella stagione successiva che condurrà fino alla Prima. Nel 1994 si colse l’obiettivo della costruzione e la realizzazione della nuova palestra, grazie anche alla sua formazione imprenditoriale e la ferma volontà di tutti i consiglieri.

«Sottovoce, ma non troppo – scriveva, in occasione del mezzo secolo di vita - propongo ai giovani di rimboccarsi le maniche, di entrare a far parte attiva del gruppo, di pensare al lavoro di chi li ha preceduti in questi decenni, di continuare per i bene dei loro figli, di mantenere alto il nome del Gs, un vanto per la nostra comunità».

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