
Cronaca / Cantù - Mariano
Sabato 23 Agosto 2025
Smart parking e display “pazzi”. Bufera sulla società appaltatrice
Cantù Il vicesindaco ammette le criticità, a partire dalla mancata corrispondenza di posti liberi. Pagani (Pd): «L’adempienza contrattuale va verificata, altrimenti si può valutare la risoluzione»

Cantù
Sul dato politico, per una volta, pur con differenti sfumature il consiglio era stato praticamente unanime nel ritenere la rivoluzione della sosta, il progetto di smart parking promosso dall’amministrazione attraverso Canturina Servizi Territoriali, utile. La messa in atto si sta rilevando un’altra storia. Ma, anche stavolta, l’atteggiamento di maggioranza e opposizione – e questo è già meno consueto – è simile. Ed è critico.
Tanto che il vicesindaco Valeriano Maspero e l’assessore alle Partecipate Giuseppe Molteni ammettono le criticità tecniche emerse in questo mesi e confermano che sono corso approfondimenti tecnici per verificare la corretta realizzazione del sistema da parte della società appaltante, la Smart Parking Systems di Verona (nata dallo scorporo della business unit smart parking di Intercomp), per individuare eventuali responsabilità. Anche più nette le opposizioni e Antonio Pagani (Pd ) lo dice senza tentennamenti: «L’adempienza contrattuale va verificata, deve essere puntuale. Altrimenti si può arrivare a valutare la risoluzione».
«Era ora di intervenire»
Il progetto di smart parking, che sta impegnando da anni la municipalizza e il Comune, ha raggiunto ormai piena operatività. Trentasette parcometri installati per gestire 646 stalli, un investimento da 800mila euro. Nei mesi scorsi non sono mancate le segnalazioni da parte dei cittadini. Uno dei disguidi è la mancata corrispondenza tra i pannelli che, all’ingresso dei parcheggi, indicano la disponibilità di posti liberi e dovrebbero facilitare la ricerca. Una novità potenzialmente molto utile, se le indicazioni fossero corrette.
Antonio Pagani, capogruppo Pd, ritiene che è tempo di affrontare seriamente la questione: «Era ora che si facesse una verifica dell’esecuzione di quanto era stabilito nel contratto. Così come è necessaria una verifica di come stanno funzionando, e se stanno funzionando effettivamente, le cose. Quante multe sono state fatte, come viene utilizzato il servizio». Ed è necessario, continua, «capire l’origine delle criticità: il fatto che il numero dei posti liberi non sia riportato correttamente sui pannelli è dovuto a un problema di software o di malfunzionamento dei sensori? Perché un caso è molto più grave dell’altro».
«Ben 800mila euro spesi»
Fortemente critica anche Lara Moggia (Cantù Civica): «L’assessore competente avrebbe dovuto garantire l’implementazione di un sistema collaudato e affidabile prima di investire una cifra così consistente. La scelta di tecnologie non testate adeguatamente si traduce oggi in denaro pubblico letteralmente buttato. Quando si tratta di innovazione tecnologica finanziata con i soldi dei contribuenti, ben 800mila euro, la priorità deve essere l’affidabilità, non l’apparire all’avanguardia. Un sistema che non funziona è peggio di nessun sistema».
Il via libera al progetto era arrivato in consiglio nel 2020, dopo lunga gestazione, e aveva visto il voto favorevole anche delle minoranze. L’allora capogruppo del centrosinistra Vincenzo Latorraca aveva ammesso che si sarebbe voluto astenere, decidendo poi di esprimersi a favore per disciplina di gruppo e ritenendo il progetto utile per la città, anche per la modalità condivisa con lui lo si era affrontato.
Favorevole anche Lavori in Corso, un riconoscimento del lavoro dell’allora amministratore unico di Canturina Servizi Massimo Di Domenico.
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