«Suo figlio rischia il carcere». Derubata da
finto carabiniere

Senna Comasco Il racconto della vittima: «Mi è stato detto che aveva provocato un incidente» L’episodio in via della Resistenza

Senna Comasco

«Buongiorno, sono il maresciallo dei Carabinieri di Cantù. Suo figlio ha avuto un incidente, c’è di mezzo l’avvocato: rischia tre anni di carcere. Servono 8mila euro». Questa la trama imbastita dai truffatori via telefono, al numero fisso di una settantenne di Senna, prima di passare a ritirare oro e denari a casa della vittima: poche migliaia di euro, meno della cifra richiesta. «Lascio immaginare cosa può provare una mamma quando si sente dire queste cose: mi sono agitata molto e purtroppo sono riusciti a raggirarmi», racconta la stessa donna, amareggiata.

La ricostruzione

È successo l’altro giorno, in via della Resistenza, una zona residenziale dietro via Roma, a poche centinaia di metri dal centro del paese. Alle 13.26 esatte, la telefonata sul numero di casa. «Mi è stato detto che mio figlio stava guidando usando il telefonino e ha provocato un incidente, e che era stata sporta denuncia nei suoi confronti. “Lo vuole aiutare suo figlio?”. Mi ha tenuto lungamente al telefono - racconta a La Provincia - Evidentemente sapevano in qualche modo che ho un figlio, mi hanno detto come si chiamava di cognome». Un elemento, quello del cognome del marito e quindi del figlio, che i truffatori potrebbero aver appreso, magari, dando un’occhiata in precedenza alla cassetta della posta.

Forse c’era un complice

«Finita la telefonata, è passato qui questo truffatore, una persona un po’ robusta, circa 1 metro e 80 centimetri di altezza. Non l’ho fatto entrare. Mi ha detto: “Suo figlio sta piangendo come un bambino, gli ho detto che la mamma ora lo aiutava”. Gli ho dovuto dare un po’ di oro. E quando mi sono resa conto della truffa che ho subìto, ormai era troppo tardi. Penso che ci fosse un’auto con a bordo un complice. Sentivo le gambe cedere, il cuore che mi batteva a mille all’ora».

È stato informato dei fatti l’assessore alla sicurezza Andrea Bosisio. «Non risulta che fossero in divisa e non sono riusciti a prendersi 8mila euro, come chiesto, ma comunque saremmo nell’ordine di qualche migliaia di euro tra oro e contanti - dice l’assessore - Purtroppo è l’esatta truffa che è stata portata ad esempio nel recente incontro tra la popolazione e i Carabinieri di Cantù. Abbiamo diffuso la notizia nella nostra chat del Controllo del Vicinato, in queste ore prevediamo di farlo anche nei nostri canali Internet. A Senna il numero di reati di questo genere è bassissimo, ma lavoriamo sempre di più per far sì che non ne avvenga neanche uno, anche con un ampliamento ulteriore della videosorveglianza. Non in tutte le strade, sarebbe impossibile. Ma cerchiamo di coprire ogni zona. Inoltre abbiamo già inviato alle famiglie anche un vademecum contro le truffe».

«I numeri del 112 e della polizia locale sono a disposizione per qualsiasi necessità. Ed è meglio sempre una chiamata in più, che una in meno».

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