Tagli all’asfalto e tombini insidiosi. «Cantù non è una città per ciclisti»

Il caso Nonostante i saliscendi il Comune sta investendo in maniera significativa sulle piste. Ma strade piene di pericoli. Volonté (Civica) sfida sindaco e giunta: «Fate un tour in bici con noi»

Cantù

Cantù non è una città troppo generosa con i ciclisti, soprattutto se non dotati di buoni polmoni o quantomeno di una bicicletta elettrica, visti i suoi impegnativi saliscendi. Oggi qualcosa pare cambiare, dato che negli ultimi anni si sta investendo in maniera significativa sulle piste ciclopedonali.

Ma le strade restano piene di insidie, tanto che la lista Cantù Civica ha lanciato una provocazione a sindaco e giunta: si sono offerti di accompagnare gli assessori in giro per la città in sella a una bicicletta, per capire cosa significhi realmente fare lo slalom tra tagli nell’asfalto e tombini insidiosi. E quanto possa essere rischioso. Il Comune assicura di saperlo bene, tanto da aver emesso diverse sanzioni nei confronti delle aziende che hanno effettuato interventi di posa della fibra ottica, chiedendo ripristini fatti per bene ed entro scadenze definite.

L’elenco delle strade disastrate

A sollevare la questione è stata Cecilia Volontè, in consiglio, che ha portato in aula le segnalazioni ricevute da diversi cittadini. A finire sotto accusa, le tante strade cittadine dove, nel corso degli ultimi anni, si è intervenuti per la posa della fibra: «Questi tagli – ha sottolineato – avvengono vicino ai marciapiedi, quindi biciclette e moto sono costrette poi a occupare la parte centrale della sede stradale. Inoltre ci sono avvallamenti vicino ai tombini, che sono pericolosi per biciclette e moto». Un rischio per l’incolumità dell’utenza più debole della strada ma anche, ha puntualizzato, «fonte di responsabilità per il Comune, nel momento in cui venisse chiesto un risarcimento danni».

Tante le strade indicate alla civica, da via Manzoni a via Corbetta, via Fiammenghini e via King, via Fossano, via Montesanto, via Per Alzate, via Corbetta, via Daverio, piazza Sirtori. «Quello che ci riportano i cittadini – ha continuato – è che Cantù è una città pensata per le auto, non per la mobilità dolce. Senza contare che una volta c’erano le rastrelliere per le bici a noleggio, ma non ci sono più. E c’era anche una app attraverso la quale era possibile segnalare agli uffici queste problematiche in tempo reale». Il riferimento, all’esperienza del bike sharing, una quindicina d’anni fa, che naufragò presto e disgraziatamente.

Cattaneo: «Noi vigiliamo sempre»

Da qui l’invito: «Proponiamo agli assessori di diventare assessori itineranti. Qualora volessero possono contattarci e rimaniamo a disposizione per accompagnarli a fare un tour per le strade della città». L’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Cattaneo ha assicurato vigilanza: «Siamo a conoscenza della pericolosità che a volte si crea su cantieri per la fibra ottica e diverse sono state le sanzioni. Progetti necessari, queste infrastrutture sono indispensabili e noi stessi abbiamo steso diversi chilometri di fibra di nostra proprietà per le scuole».

Il Comune, quindi, non vuole e nemmeno potrebbe negare queste installazioni. «Ma quello che il Comune fa – ha concluso - e numerose sono state le sanzioni, è vigilare sui cantieri e soprattutto sui ripristini. Le aziende hanno da sei mesi a un anno per eseguire la fresatura e la riasfaltatura di un metro e mezzo di carreggiata. In varie situazioni siamo intervenuti per far ripristinare quantomeno la sicurezza stradale, perché la vostra preoccupazione è anche la nostra».

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