Tensostrutture ferme da un anno. Il Comune fa il bando solo adesso

Spazi per lo sport Era stato stanziato mezzo milione per il Toto Caimi e le scuole Tibaldi. Ma, a causa dell’aumento dei costi dei materiali, sono stati approvati in bilancio altri 150mila euro per poterle installare

Il progetto per il nuovo palazzetto dello sport passato in consiglio comunale, la stagione dei bandi per l’assegnazione delle strutture sportive che sta per aprirsi.

Ma nel presente c’è fame di spazi, con il cantiere del palazzetto Parini che ha già sette mesi di ritardo sulla data di consegna e al momento non è ancora possibile stabilire quando verrà terminato.

La colpa, questa volta, è delle materie prime, con costi in rialzo e difficoltà di reperimento. E lo stesso vale anche per le due tensostrutture che l’amministrazione ha finanziato ormai un anno fa e che ancora sono attese: inizialmente ci si augurava potessero essere pronte per la fine del 2021, poi si è scivolati nel 2022. Approvato l’assestamento di bilancio, incrementando lo stanziamento di ulteriori 150mila euro per allinearsi ai nuovi prezzi del mercato dell’edilizia, nelle prossime settimane dovrebbe finalmente venire bandita la gara per appaltare i lavori.

Gli interventi

Tensostrutture per le quali era stato stanziato mezzo milione di euro, una da allestire a Vighizzolo e una in centro, vicino alle scuole di via Colombo e alle Tibaldi. Lo scopo, nelle intenzioni, essere di supporto alle società sportive proprio a causa dell’impossibilità di utilizzare il palasport accanto al municipio. Ma nel caso della seconda, i fruitori principali saranno proprio gli studenti, dato che la Tibaldi non ha una palestra quindi devono utilizzare – per quanto possibile – quella di via Colombo.

L’altra tensostruttura, che troverà posto al Toto Caimi di Vighizzolo, è necessaria invece per risolvere la questione Pattinatori Mobili. Quando in dicembre, due anni fa, per colpa del peso di ghiaccio e neve, la struttura dove si allenavano è crollata, è stato un brutto colpo. Che si è aggiunto al fatto che il Covid già creava problemi non da poco a tutti quanti. Per fare buon viso a cattivo gioco si sono allenati da remoto, si sono allenati all’aperto.

Le preoccupazioni

Ma correre a 40 all’ora sul circuito stradale in gennaio non è l’ideale. Tanto più che si tratta di una delle società più vincenti in assoluto sul territorio, con 140 tesserati, 44 dei quali nelle liste federali, che gareggiano a livello agonistico. E che oggi si trova quindi a non avere una palestra per allenarsi in inverno. Il tema degli spazi per la pratica sportiva è molto sentito, tanto che il campione di basket Beppe Bosa, recentemente, partecipando alle premiazioni nell’ambito di Sport in Città, ha riservato uno sprone a fare sempre meglio: «Complimenti a chi tutti i giorni combatte per riuscire a far giocare questo ragazzi nonostante le difficoltà con palestre e attrezzature che a Cantù, ultimamente, mancano».

E il general manager della Pallacanestro Cantù Alessandro Santoro ha espresso la propria preoccupazione sul fronte della logistica, perché «al di là dell’atavica passione per il basket che si respira in ogni luogo della città, devo, purtroppo, manifestare altresì una scarsa disponibilità di palestre».

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