Tentato omicidio, chiesto il giudizio immediato per quattro ragazzi

Cantù La procura contesta l’aggressione a coltellate in piazza Garibaldi del 21 dicembre 2024. Ma sono accusati anche di altri episodi

Cantù

La procura di Como, per volere del pm Giuseppe Rose, ha chiesto il giudizio immediato con l’ipotesi di reato di tentato omicidio, per i quattro ragazzi tutti giovanissimi che erano stati protagonisti – pochi giorni prima del Natale 2024 – di una brutale aggressione in piazza Garibaldi con vittima un tunisino di 29 anni residente a Cantù, colpito con un coltello a serramanico e con bottiglie e cocci di vetro.

Il ferito, “colpevole” a dire della baby gang, di non aver portato rispetto alla madre di un loro amico, aveva rimediato diverse coltellate al torace e in zona lombare.

Verso il processo

Al termine delle indagini, con una ricostruzione che era stata portata avanti dai carabinieri della Compagnia di Cantù, è arrivata la richiesta di processo – come detto con il rito Immediato – per Sidy Kounta, nato in Italia e residente a Cantù (21 anni), Giuseppe Gervasi (Cantù, 22 anni), Christian Iervolino (nato in Germania e residente a Cermenate, 20 anni) e infine Federico Andrea Birgaoanu, ventenne di Cantù. Ora le difese avranno tempo per poter valutare l’eventuale richiesta di riti alternativi che potrebbero portare a sostituire la data dell’udienza fissandone una nuova.

I quattro erano stati arrestati in esecuzione di una ordinanza che era stata chiesta e ottenuta dalla procura. La banda, era emerso, rivendicava con forza la propria appartenenza alla baby gang del territorio, sottolineando a più riprese come in città comandassero loro. Un vanto insomma quel «noi siamo della baby gang», una medaglia da appuntarsi al petto per tutte quelle vicende di sangue di cui avevamo scritto in passato e di cui dicevano di essere gli eredi.

Perché anche in caso di arresto, sarebbe stato inutile per le vittime pensare di farla franca, tanto sarebbero giunti sostituti a “vendicarli”. L’aggressione per cui saranno ora chiamati a rispondere, avvenne in piazza alle 4 di notte del 21 dicembre scorso, scene che tuttavia furono anche riprese dalle telecamere di sicurezza.

Il pestaggio

Le accuse sono pesantissime: parlano di tentato omicidio in concorso ai danni del giovane tunisino di 28 anni colpito con una coltellata e con cocci di bottiglia riportando tre ferite alla schiena. Ma nello stesso capo di imputazione, a vario titolo e non in concorso tra tutti gli indagati, sono comprese anche le accuse di lesioni ai danni di un comasco di Novedrate di 42 anni (che riportò oltre 40 giorni di prognosi dopo essere stato preso a calci e pugni), e anche le minacce al titolare di una attività di kebab cui vennero lanciate contro delle bottiglie di birra perché si era rifiutato di servirli.

L’episodio più violento, contestato come detto a tutti e quattro, rimane però quello della notte del 21 dicembre ai danni del ragazzo tunisino. In poco tempo era stato circondato da più giovani – non tutti sono stati identificati – colpito con una coltellata e con cocci di una bottiglia di vetro. Tre i fendenti subiti. La vittima era stata lasciata nel sangue a terra, salvata solo dall’intervento di altre persone che avevano assistito a quanto stava avvenendo.

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