Cronaca / Cantù - Mariano
Giovedì 13 Novembre 2025
Tentato stupro al market: «Sì, lei mi piaceva, ma mi aveva respinto»
Cantù Parla davanti al giudice l’uomo accusato della violenza sessuale in iva Milano
Cantù
Ha risposto a tutte le domande del giudice.
Ha detto – parola più parola meno – di essersi invaghito di quella ragazza, che le piaceva, che si conoscevano e che le aveva anche voluto farle un regalo, dandole i pochi soldi che aveva raccolto per permetterle di comprarsi un cellulare nuovo.
Poi però, di fronte al giudice che lo interrogava, ha ammesso pure di aver commesso la brutale violenza, andando contro la volontà della ragazza che l’aveva respinto.
Sono state queste le dichiarazioni che il pakistano di 44 anni, ha fornito ieri al Gip salito al Bassone per ascoltare la sua versione dei fatti in merito a quanto gli è stato contestato dal pubblico ministero Simone Pizzotti, ovvero la violenza sessuali contro una commessa dell’iN’s di via Milano a Cantù, ma anche le lesioni alla stessa vittima e pure lo stalking.
L’interrogatorio si è concluso con la convalida dell’arresto e con la misura cautelare in carcere (solo per la violenza e le lesioni), dove dunque rimarrà lo straniero irregolare sul territorio italiano.
Non c’era la certezza che il quarantaquattrenne decidesse di rispondere alle domande. L’uomo tra l’altro, giunto in Italia con la concessione dell’asilo politico, si era poi visto notificare l’espulsione in occasione della sentenza di condanna a due anni e due mesi per l’accusa di aver palpeggiato nel 2020 una donna. Pena che aveva interamente scontato.
Domenica mattina poi, stando a quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Cantù, aveva atteso e abusato della commessa al momento dell’apertura del negozio: la giovane era stata parzialmente spogliata e poi fatta cadere a terra.
La vittima – che aveva riportato lesioni con una prognosi di cinque giorni – era riuscita a divincolarsi e a fuggire. Sotto choc aveva poi avvisato il direttore del supermercato che aveva inseguito il pakistano per poi bloccarlo in via Casartelli, contribuendo alla sua cattura.
Nell’interrogatorio di ieri mattina l’arrestato non ha negato l’abuso e l’aver agito contro la volontà della ragazza, ma questo non gli ha evitato la permanenza in cella. L’uomo ha raccontato di conoscere quella ragazza, che gli piaceva, e ha aggiunto di essersi invaghito di lei. Ha poi detto di averle voluto anche fare dei regali, soldi donati per permettere l’acquisto di un telefono cellulare. Una versione che comunque poco cambia in merito alla gravità della violenza ma che potrebbe essere approfondita quantomeno per riscontrare o meno l’ipotesi di stalking.
L’uomo avrebbe anche detto di essere conosciuto anche da altre persone vicine alla ragazza, e che da tempo la incrociava e che per questo si era innamorato. Un racconto che è proseguito a lungo, che ha toccato anche l’arrivo in Italia e la successiva condanna per il precedente palpeggiamento già finita di scontare nel 2022. Al termine dell’interrogatorio la posizione del pakistano non è stata ovviamente modificata.
Perché, come detto, avrebbe anche ammesso davanti al giudice di avere agito contro la volontà della giovane che l’aveva respinto.
Subito dopo i gravissimi fatti, l’arrestato aveva detto di non sentirsi bene e per questo era stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna, ma dopo poche ore – ritenuto invece in ottima salute – era stato trasferito nel carcere del Bassone dove si trova da domenica sera e dove rimarrà anche nei prossimo giorni, vista appunta la convalida di ieri e la misura cautelare che è stata disposta dal Gip.
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