Truffa del nipote: il ladro scappa con i gioielli e le fedi nuziali di un’anziana, ma l’auto lo inchioda

Cantù Vittima una pensionata di 91 anni, raggirata da un giovane di Napoli: «Lo aiuti, è in cella». Segnalato il suo mezzo, che ha portato i carabinieri fino a un b&b di Lipomo. E la refurtiva era lì

Il truffatore le aveva portato via anche le fedi nuziali, ricordo del marito scomparso. Oggetti che una nonnina di Cantù, 91 anni, aveva consegnato nelle mani di quello che le aveva detto di essere un «collaboratore dei carabinieri» che avrebbe dovuto consegnare i preziosi al nipote che era finito nei guai con la giustizia e che era in carcere.

Avrete insomma capito che giovedì 11 aprile, a Cantù, era andata in scena l’ennesima truffa ai danni di una signora che aveva perso in quel frangente buona parte dei ricordi di una vita, le fedi nuziali, ma anche catenine, un orologio, orecchini, altri anelli in oro e oggetti preziosi di diverso tipo di un bottino che non aveva quantificato nel dettaglio ma che era enorme da un punto di vista affettivo.

Storia amara, epilogo positivo

Una storia amara, di quelle che non è mai bello scrivere. Storia che tuttavia ha avuto a sorpresa un epilogo diverso, positivo, che ha portato anche a recuperare completamente la refurtiva e a denunciare a piede libero il truffatore, un napoletano di 23 anni che ora dovrà rispondere alle accuse che gli verranno mosse dalla procura di Como cui è stata segnalata la vicenda.

Un esito felice che è merito della collaborazione preziosa tra i carabinieri di Gattinara, in provincia di Vercelli, e quelli della stazione di Cantù. Partiamo però dalla truffa che è quella di cui abbiamo già più volte scritto in passato e che si è ripetuta tale e quale ai danni dell’anziana di 91 anni: «Signora, suo nipote è in carcere – le aveva detto una voce anonima – Servono dei soldi o dei preziosi da investire per liberarlo».

Beni che ovviamente avrebbero dovuto essere consegnati di lì a breve ad un «collaboratore dei carabinieri» che aveva raggiunto subito la Brianza. Truffa completata, insomma, e tante lacrime a rigare il volto dell’anziana.

Geolocalizzato e spunta la valigia

Ma questa storia aveva in serbo un finale inatteso. Perché il giorno dopo, il 12 aprile, una Fiat Panda viene fermata per un controllo nel Vercellese. A bordo c’è un ragazzo incensurato, al volante di un’auto che tuttavia era stata segnalata alle forze dell’ordine per delle sospette truffe.

I carabinieri approfondiscono la provenienza di quel ventitrrenne napoletano che la geolocalizzazione colloca di recente tra Cantù e Lipomo. Partono le prime telefonate di verifica, scoprendo che proprio in uno dei punti geolocalizzati era avvenuta una importante truffa – quella all’anziana – e che l’altro punto era invece riferito ad un B&B di Lipomo dove il giovane aveva la base operativa.

Il passo successivo è stato quello di presentarsi nell’appartamento di Lipomo per perquisirlo, scoprendo in una valigia appoggiata sul letto tutta la refurtiva che era stata portata via il giorno prima all’anziana di 91 anni di Cantù.

Gioielli che la signora ha poi riconosciuto e che le sono stati restituiti.

L’epilogo – felice – di questa brutta storia è quello già anticipato: la vittima ha potuto riavere i propri beni, mentre il ventitreenne di Napoli è stato denunciato alla procura di Como per l’ipotesi di reato di truffa.

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