Una vasca fuori uso, l’altra da finire. E Vighizzolo affoga

Cantù La prima struttura rimane sotto sequestro dopo il crollo del ponticello. Per la seconda si attendono gli ultimi allacciamenti

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Una vasca di laminazione non è in funzione perché è stata messa sotto sequestro dalla Procura più di un anno fa, per le indagini sulla morte di Mario Porro: il ponte su cui si trovava il carrista 66enne del Carnevale è ceduto di schianto durante la piena della roggia nel maggio del 2024. Nel mentre, i rovi hanno persino coperto la struttura, laddove si trova il grande rubinetto utilizzato per manovrare le paratie. E un pezzo di argine è stato eroso dall’acqua.

Un’altra grande vasca, nuova di pacca, verso Fecchio, funziona a poco più di metà: i lavori importanti sono terminati, mancano però alcune opere complementari di allaccio - per il Comune: questione di settimane - verso via Domea. E poi verrà ripulita dalla vegetazione sul letto e sulle sponde che al momento si prende una parte della capienza.

Così la situazione in via Mentana, all’indomani del doppio nubifragio che, di nuovo, ha allagato il centro di Vighizzolo frazione. Non si pensava che sarebbe successo, dato che, in quella zona, Como Acqua è intervenuta con 3 milioni di euro di lavori. Non sono mancate le osservazioni critiche da parte dei commercianti che si sono trovati i negozi allagati. E se per Como Acqua è stato un evento eccezionale - la provincia di Como, a questo giro, è finita anche ai telegiornali nazionali - e se il Comune ha concordato nel dire che senza quei lavori sarebbe stato anche peggio, si punta intanto il dito anche verso le vasche di via Mentana.

La situazione

Delle due vasche tra le rotatorie con via Caduti di Nassiriya e via Montenero, una è pienamente in funzione, l’altra no. Anche soltanto per effettuare la pulizia nella zone delle chiuse, dove attualmente sono arrivati dei detriti, bisogna, viene spiegato, avere l’autorizzazione della Procura di Como. Sembra di capire: si potrà tornare a un pieno beneficio soltanto dopo che la Procura disporrà il dissequestro. Quando, per ora, non si sa.

Vi è poi la terza vasca, a considerare un tutt’uno l’intera opera realizzata verso via per Alzate l’anno scorso: tre lotti che si aggiungono ai preesistenti due, finanziata con 950mila euro del Governo legato al Pnrr. Uno spazio comunque di aiuto, in questi giorni. Ma non, viene spiegato, al massimo della sua capienza: a causa delle piante cresciute vicino al letto e sulle sponde, nell’attesa della realizzazione delle opere complementari, è come se funzionasse a poco più di metà.

«Mancano alcune opere»

Questioni che ha ben presente l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Cattaneo, Lega. «Per la nuova parte di vasche di laminazione mancano sono le opere complementari, un allacciamento verso la zona dell’ospedale Sant’Antonio Abate. Prima abbiamo dovuto capire se ci sarebbe stato un ribasso, ora è questione di poche settimane, penso che a fine agosto potremmo essere arrivati alla fine», dice.

In questi giorni, sul tema vasche sono arrivate osservazioni anche da parte di Antonio Pagani, Pd, e Cecilia Volontè, Cantù Civica, capigruppo consiliari di minoranza. Oltre a questa prima risposta: «Credo che ci troveremo in Commissione per tutti gli approfondimenti su questo tema».

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