
Cronaca / Cantù - Mariano
Sabato 12 Luglio 2025
Violenze sessuali su tre minorenni: rischia il processo
Cantù Avviso di chiusura indagini all’ex professore canturino arrestato a novembre. Ad accusarlo giovani che avevano un’età compresa tra i 13 e i 17 anni
Cantù
La Procura di Como ha chiuso l’inchiesta a carico di Stefano Gaborin, 37 anni di Cantù, ex professore di Informatica finito agli arresti domiciliari nel novembre scorso con le pesanti accuse di abusi sessuali su tre ragazze minorenni e di cessione di marijuana a una tredicenne.
L’indagine, condotta dai Carabinieri della stazione di Cantù, ha preso il via dopo le denuncie presentate dalle giovanissime che tra di loro non si conoscevano e nonostante questo - almeno secondo la Procura - avrebbero fornito racconti sovrapponibili.
Il primo caso
Quello che è emerso nel corso dell’inchiesta è che nessuno degli episodi di violenza contestati è avvenuto nelle scuole, ma i presunti abusi si erano concretizzati a margine dell’attività professionale.
Il modo di agire, come detto e stando al racconto delle ragazze, è stato molto simile nei tre episodi oggetto di denuncia. Il professore invitava le giovanissime che aveva conosciuto (una sola era stata in passato una sua studentessa) nel suo appartamento, proponeva di vedere con lui un film e poi iniziava i suoi tentativi di approccio.
Due gli episodi contestati: uno sarebbe avvenuto la notte di Halloween di due anni fa, il secondo la notte di Capodanno dello stesso anno. Nel primo caso la giovane che ha denunciato di essere stata violentata 14 anni. Nel suo racconto agli investigatori la giovane studentessa ha riferito di aver chiesto più volte al professore di non toccarla e di interrompere i suoi approcci sessuali. Ma invano. La ragazza ha raccontato l’accaduto solo mesi dopo quando, confidandosi con la madre, è scoppiata in lacrime e ha parlato di quella notte di Halloween. Racconto, poi, ribadito alla sua psicologa.
La seconda denuncia
Il secondo episodio è emerso nel corso delle indagini, dopo che sul professor Gaborin erano iniziate a girare voci di atteggiamenti troppo intimi verso le giovanissimi. E così i Carabinieri hanno raccolto lo sfogo di due amiche, una tredicenne all’epoca dei fatti, l’altra diciassettenne. Entrambe hanno raccontato di essere state invitate, la sera di San Silvestro, a casa del professore dove qui lui avrebbe fatto fumare uno spinello alla più giovane, e poi avrebbe cercato di violentare entrambe, molestandole sessualmente.
Il racconto delle amiche è coincidente. Quasi sovrapponibile in ogni istante trascorso nell’abitazione del professore.
Difeso dagli avvocati Anna Viganò e Matteo Ferrari, dopo il suo arresto il professore canturino si era avvalso della facoltà di non rispondere. Ma questi mesi non sono passati invano, perché le tre ragazze sono state nuovamente sentite dagli inquirenti, ma questa volta in incidente probatorio. E il loro racconto, ribadito davanti a un giudice, ha convinto il sostituto procuratore Antonio Nalesso a firmare l’avviso di conclusione indagini.
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