Cronaca / Como cintura
Domenica 02 Novembre 2025
A Maccio la reliquia di Carlo Acutis
Sarà in oratorio, insieme ai giovani
Villa Guardia, si tratta di un capello incastonato nell’icona raffigurante il volto del santo
Villa Guardia
La reliquia di san Carlo Acutis è a Maccio e starà per sempre incastonata nell’icona raffigurante il volto del santo millennial, che verrà posizionata nella cappellina in Oratorio. Una festa per tutta la comunità che, la sera del 31 ottobre, ha accolto la reliquia, si tratta di un capello.
Alla festa di Halloween l’Oratorio di Maccio ha anteposto l’accoglienza della reliquia, arrivata da Assisi, dove è sepolto Acutis, che quando fu fatta formale domanda della reliquia era ancora beato. Ieri, festa di Ognissanti, la reliquia è stata esposta nel santuario, poi l’icona con la reliquia sarà portata nella nuova cappellina in oratorio, realizzata dai volontari la scorsa primavera e pronta per Pasqua 2025.
Carlo Acutis è stato proclamato santo il 7 settembre scorso da Papa Leone XIV, è il primo santo millennial della storia, nacque nel 1991 e morì il 12 ottobre 2006 a soli 15 anni per una leucemia fulminante. «Non è un teologo, né un dottore della Chiesa – ha spiegato don Gigi Zuffellato, parroco di Maccio e rettore del santuario diocesano della Santissima Trinità Misericordia – ma un ragazzo che dimostra che anche oggi i giovani cristiani possono vivere la fede evangelica in modo coerente e totalizzante ed avere un bellissimo rapporto col Signore».
Proprio ai giovani e ai ragazzi dell’Oratorio è stata consegnata la reliquia di san Carlo Acutis e anche il luogo in cui starà è simbolico: l’Oratorio, il luogo dei giovani.
Proprio in fase di realizzazione della cappellina al piano superiore dell’Oratorio di Maccio si pensò ai giovani, come ha spiegato don Zuffellato: «Ci voleva qualcosa dei giorni nostri e così, tramite la Curia, abbiamo inviato domanda alla Curia di Assisi che l’ha accolta».
L’Oratorio di Maccio è intitolato a San Giovanni Bosco e nella cappellina, nelle belle decorazioni pittoriche di Annalisa Vigani, una vergine consacrata di Bergamo, che ha già lasciato la sua arte nel Santuario con due opere, ci sono altre reliquie.
Non c’è un altare nella cappellina, ma entrando si resta colpiti dall’armonia, dalla luce e da un immediato senso di raccoglimento. Il soffitto a cassettoni lignei conferisce calore a tutta la stanza, il cui punto centrale è una nicchia dorata in cui c’è sempre la Bibbia aperta. «Lì potrà essere anche portato il Santissimo per l’adorazione», specifica il parroco. A lato della nicchia ci sono le due icone reliquari, la prima di san Giovanni Bosco e san Domenico Savio e la seconda di san Carlo Acutis. Nell’icona di san Giovanni Bosco e san Domenico Savio ci sono due bottoncini in cui sono incastonate le reliquie, frammenti ossei, che appartenevano a don Adriano Tettamanti, sacerdote a Maccio dal 1963 al 1975, mancato nel 2018, che le lasciò proprio per l’Oratorio di Maccio. Nel bottoncino nell’icona di san Carlo Acutis resta il capello, reliquia del santo millennial a Maccio.
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