Abusi durante la visita. Il medico di famiglia risarcisce 21 ex pazienti

Cernobbio L’ex camice bianco di famiglia accusato di una ventina di casi di molestie sessuali davanti al giudice. Dodici le donne che si sono presentate in aula. Molte vittime hanno già accettato il risarcimento del danno

Un risarcimento a ognuna delle donne che lo ha denunciato, indipendentemente dall’ammissione o meno di colpevolezza su tutti i casi contestati dalla Procura. Alessandro Antonelli, il medico di famiglie di 59 anni arrestato a febbraio con l’accusa di violenza sessuale perché sospettato di aver trasformato le visite alle pazienti in vere e proprie molestie sessuali, ha formalizzato - per il tramite dei suoi legali, gli avvocati Edoardo Pacia e Angelo Giuliano - 21 offerte di risarcimento. L’entità è stata decisa sulla base del reato contestato, e non del fatto legato alle singole contestazioni. E, ci hanno tenuto a spiegare gli avvocati, si tratta di «offerte senza riconoscimento di responsabilità».

I risarcimenti sono emersi ieri nel corso della prima udienza preliminare che si chiuderà a ottobre - con ogni probabilità - con la sentenza con rito abbreviato. In aula, davanti al giudice e al pubblico ministero, Antonia Pavan, si sono presentate dodici ex pazienti del medico, accusato dalla Procura - sulla base dell’indagine svolta dai carabinieri della stazione di Cernobbio - violenze sessuali (tentate o realizzate) su venti donne, oltre un episodio di stalking a carico di un’altra paziente dello studio del medico di famiglia.

Nel dettaglio il dottor Antonelli ha offerto 4mila euro a testa alle donne che lo hanno denunciato di violenza sessuale, 1.500 a quelle che lo hanno accusato di tentata violenza sessuale e mille euro all’ex paziente che si è detta perseguitata dal camice bianco comasco.

Un’udienza del tutto interlocutoria, quella di ieri, nella quale il giudice ha voluto comprendere lo stato dell’arte soprattutto sul fronte dei rapporti tra l’imputato e le parti lese del procedimento. Su 21 donne, in aula si sono presentate in 12. Alcune di quelle assenti hanno fatto sapere di aver accettato l’offerta e di non volersi costituire parte civile, altre non hanno comunicato nulla. Delle presenti, anche in questo caso, alcune hanno accettato il risarcimento e sono uscite dal processo, altre hanno già annunciato la costituzione di parte civile, altre ancora hanno sospeso ogni decisione annunciando l’intenzione di voler valutare alla prossima udienza.

Udienza che è già stata fissata tra due settimane, il 21 luglio, nel corso della quale i difensori dovranno dire se è loro intenzione - come appare molto probabile - chiedere il giudizio abbreviato per il proprio cliente (che consentirebbe la diminuzione di un terzo della pena, in caso di condanna), mentre le parti lese dovranno formalizzare la costituzione di parte civile, qualora fosse loro intenzione farlo.

La sentenza, in caso di rito abbreviato, è attesa però soltanto a fine ottobre, quando è già stata fissata un’ulteriore udienza preliminare.

Nell’elenco di donne molestate c’è anche una minorenne

Alessandro Antonelli, nel frattempo, si trova agli arresti domiciliari dopo che nel maggio scorso il giudice delle indagini preliminari aveva accolto l’istanza dei legali, peraltro con l’ok da parte del pubblico ministero.

L’indagine era emersa a febbraio, quando i carabinieri si presentarono nello studio di Antonelli per arrestarlo. Nel corso dell’indagine, tra l’altro, nel lungo elenco di donne identificate come persone offese, è comparsa anche una minorenne.

Su diversi capi d’accusa lo stesso medico ha sostanzialmente ammesso di aver praticato visite poco ortodosse, mentre su altre contestazioni lo stesso insiste nel difendere le proprie posizioni e parla di comportamento professionale e di visite accurate e scrupolose.

© RIPRODUZIONE RISERVATA