Addio a Elio Ponti, scultore di Ponzate. Suo il monumento simbolo del Ghisallo

Tavernerio Aveva 90 anni: nel 1973 realizzò la statua che raffigura Fausto Coppi e Gino Bartali. Cavaliere al merito della Repubblica, è stato molto attivo anche nella vita di paese e parrocchia

Si chiude una pagina di storia e arte, che ha le radici proprio a Ponzate, frazione di Tavernerio. Si è spento, all’età di 90 anni, Elio Ponti, scultore e cesellatore, che nel 1973 ideò e realizzò il monumento al ciclista, al Ghisallo. La statua rappresenta i due ciclisti italiani forse più iconici di tutti i tempi, Fausto Coppi e Gino Bartali, ma soprattutto un messaggio universale che va oltre lo sport: quello del trionfo, ma anche della caduta. «Una dicotomia inscindibile che, come diceva Elio, permea la vita di ciascuno di noi – ricorda commosso l’amico e compaesano Ermanno Trombetta – Quando spiegava il senso di quell’opera, che svetta a fianco della chiesa della Madonna del Ghisallo, luogo simbolo per tutto il mondo del ciclismo, Elio riusciva davvero a far capire come le sue opere fossero il frutto di un’idea, di un concetto che voleva trasmettere e che poi venivano realizzate con la sua grande maestria e con giorni e ore di lavoro certosino, preciso, attento e appassionato».

Il Ghisallo è una meta venerata da tutti i ciclisti, in quanto la Madonna del Ghisallo è stata proclamata patrona universale dei ciclisti, nel 1949, da Papa Pio XII. Ponti, esattamente cinquant’anni fa, realizzò il monumento, emblema del luogo e della storia nazionale e internazionale del ciclismo. Sul piedistallo dell’opera resta inciso, a perpetua memoria, il suo nome, ma Ponti non si limitò solo al Ghisallo: la sua è una storia artistica e laboratoriale lunga e ricca di opere. L’ultima, un’Ultima Cena, che riproduce quella di Leonardo, realizzata pochi mesi fa. Classe 1932, ponzatese da sempre, Ponti, dopo la formazione col maestro Pietro Tavani, aprì il suo laboratorio: «Erano gli anni Sessanta e da lì inizio la sua carriera – ricorda l’amico – Fece la porta del tabernacolo dell’antica chiesa di San Martino, in centro a Tavernerio. Realizzò, inoltre, molte “pietà” presenti nei cimiteri della zona: altre opere al Crocifisso, a Como, e nelle chiese del territorio e il monumento all’Alpino, ad Albese con Cassano».

E aggiunge: «Si è sempre dedicato alla sua Ponzate: dal 1960 al 1978 gestivamo insieme la cooperativa. Fu sempre attivo nella nostra parrocchia di Santa Brigida, membro del consiglio pastorale e del consiglio economico, sempre presente e attivo nella vita di Ponzate. Per la sua opera al Ghisallo e per la sua maestria gli venne conferito il cavalierato al merito della Repubblica italiana».

Amava anche cantare e faceva parte del coro degli “Amici del Lunedì”, di cui fa parte anche l’ex vicesindaco, Gianvittorio Redenti. La frazione e il paese si preparano per l’ultimo saluto. Proprio nella chiesa di Ponzate oggi, (lunedì 3 aprile), alle 14.30 si terranno i funerali. Il figlio Luca e tutti familiari si dicono commossi per il ricordo e la vicinanza che stanno ricevendo in questi giorni.

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