Addio Paola, una vita in cattedra: «Era nata per fare l’insegnante»

Villa Guardia Commozione in paese per la scomparsa a 63 anni: un’istituzione della don Milani di Civello

«Ciao maestra Paola». Poche parole, ripetute da tantissimi con un filo di voce e con la commozione che vince anche chi non piange mai.

Tutto il paese dice addio a Paola Schrepfer, 63 anni, la maestra della don Milani di Civello, uno dei volti più noti della scuola di via Torino che per tanti anni ha accompagnato i bambini nel loro primo percorso di studi, sino all’ultima campanella dell’8 giugno 2022. Meno di un anno di pensione, passato con la determinazione, la forza ed il coraggio che tanti hanno conosciuto, senza mai abbattersi o piangersi addosso, affrontando la malattia che era entrata devastante nella sua vita quando ancora era al lavoro. La maestra Paola ha sempre lottato con quel suo modo tenace, ma nel contempo dolce, un po’ come faceva con i suoi alunni, senza mai darsi per vinta, guardando avanti. Riservata, ma dolcissima, con quel suo sorriso che ha dato forza e sostegno a tutti: piccoli, alunni, colleghi ed adulti. Si è spenta nella giornata di lunedì, oggi alle 15 al santuario di Maccio si celebrerà il funerale.

«Era nata per fare l’insegnante – la ricorda Giancarla Arrighi, assessore all’istruzione e collega per tanti anni - sua mamma era un’insegnante e lei ha dato tutto per la scuola, siamo state colleghe ma ancor più amiche, talvolta ci sentivamo a tarda sera e magari stava correggendo compiti o pensando alla programmazione. Con i colleghi è sempre stata generosissima, ci si poteva fidare ciecamente di lei, fuggiva dal pettegolezzo. La ricorderò sempre con la sua bicicletta da cui scendeva per aspettarmi, perché io non ero in forma come lei».

Spesso in bici

Paola Schrepfer è la mamma di Simone e Francesco Rabaioli, Simone è un insegnante e dal 2019 è assessore al bilancio. A lui, al fratello e al papà Gian Mario sta andando l’affetto di tanti cittadini: «Una maestra ed una persona di carattere che si è fatta molto amare, altissime doti professionali e umane – dice il sindaco Valerio Perroni – siamo tutti dispiaciuti».

Concreta, operativa, volitiva, le piaceva fare attività all’aria aperta, la si incontrava spesso in bici mentre saliva a Maccio dove abitava, Paola suonava il pianoforte e sapeva insegnare tanto ai bambini, dalle canzoni all’informatica, era lei il riferimento, anche per tanti colleghi. «Purtroppo non ha fatto in tempo a salutarci un’ultima volta - commentano tristi le colleghe - ma non importa perché il suo ricordo rimarrà indelebile dentro tutti i nostri cuori per sempre». Un’onda di affetto altissima si sta alzando in queste ore: famiglie, genitori, bambini, ex alunni che sono divenuti insegnanti o che crescendo hanno costruito una famiglia, tutti la piangono.

Il ricordo delle colleghe

«Grazie per avermi contagiata con la tua passione per la scuola e per la vita», dice maestra Antonella, mentre maestra Elena, una delle colleghe con cui Paola ha lavorato sino all’ultimo giorno di scuola confida: «Al suo pensionamento, ridendo, mi ha detto che lei ed io festeggiavano vent’anni di matrimonio dietro una cattedra. Vero. Ma era lei la maestra, la guida, il punto di riferimento. E alla fine i bambini ci chiedevano se eravamo sorelle. Ci si capiva ad occhiate. Per me rimane un faro».

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