
Cronaca / Como cintura
Martedì 05 Agosto 2025
Altri cinque Daspo per la maxi rissa: «Sono pericolosi, niente stadio e bar»
Maslianico-Cernobbio . Nuove misure del questore a carico dei ragazzi coinvolti nel pestaggio. Provvedimento per un anno, con divieto di frequentare insieme anche la stazione di Como
Maslianico-Cernobbio
Non si è ancora spenta l’eco della maxi rissa che grande apprensione ha creato, a partire dalle notte tra il 16 e il 17 giugno, tra Cernobbio e Maslianico.
Rissa causata (pare) da un complimento di troppo a una ragazza e che nel cuore di quella notte di follia ha visto due opposte fazioni di giovani fronteggiarsi anche a colpi di pistola scacciacani (due i colpi esplosi, entrambi a Maslianico). A quel grave episodio i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Como in collaborazione con i militari dell’Arma di Cernobbio hanno dato una ferma risposta, individuando tutti i responsabili.
Parallelamente la questura ha provveduto a notificare ai diretti interessati i primi “Da.Cur” nonché i “Daspo” fuori contesto e così i fogli di via e gli avvisi orali a seguito di quella notte di follia. E’ di ieri - per tornare alla stretta attualità - la notizia che la Polizia di Stato di Como, in questi giorni, ha dato seguito all’iter amministrativo per l’emissione di altri 5 “Daspo” fuori contesto, che vanno ad aggiungersi a quelli già emessi nei giorni successivi alla maxi rissa. Provvedimenti decisi e firmati dal questore di Como Marco Calì e notificati a cinque dei partecipanti, ritenuti, a seguito degli ulteriori approfondimenti svolti dai carabinieri di Cernobbio, parte integrante del gruppo di giovani che si è affrontato a viso aperto a cavallo dei due Comuni. Si tratta di due ragazze di 16 anni e una di 15, un ragazzo di 22 ed un ragazzo di 21anni egiziano – residenti a Como e provincia – che il 16 sono stati denunciati in stato di libertà dal Comando Compagnia Carabinieri “Norm” di Como per lesioni aggravate, rissa e concorso.
Il provvedimento che accomuna tutti e cinque i personaggi coinvolti nei gravi fatti di giugno, stilato dagli specialisti della Divisione Anticrimine della questura di Como, firmato dal Questore Calì ed infine notificato ai 5 riporta una dicitura che vale la pena rimarcare con tutta l’enfasi del caso, ovvero «il soggetto in questione è da considerarsi persona impermeabile ai precetti dell’autorità e pericolosa per l’ordine e la sicurezza pubblica».
Con queste parole è stato così vietato al gruppetto di frequentare, per la durata di un anno, una vasta zona del centro del capoluogo e dei giardini a lago, con espresso divieto di radunarsi soprattutto nei locali pubblici adibiti all’intrattenimento e alla somministrazione di cibi e bevande, ai centri sportivi ed alle stazioni ferroviarie.
In fase di verifica da parte della Divisone Anticrimine della Questura di Como ci sono poi altri provvedimenti per i fatti accaduti e ritenuti «minacciosi per l’ordine e la sicurezza pubblica».
È degli ultimi giorni la notizia che il Comune di Maslianico, proprio per rispondere alle legittime preoccupazioni dei residenti, ha deciso di potenziare ulteriormente con un investimento di 40 mila gli impianti di videosorveglianza in più zone del territorio comunale, così da monitorare con ancor più capillarità eventuali comportamenti sopra le righe, specie nelle ore notturne.
© RIPRODUZIONE RISERVATA