“Biancaneve e la mela”, una storia di coraggio: «Vi racconto la mia lotta contro l’anoressia»

Villa Guardia Il racconto di Greta Gorla in occasione della Giornata sui disturbi di comportamento alimentare

“Biancaneve e la mela”, non è la storia a cui siamo abituati e nessuno vorrebbe abituarsi ad ascoltare storie di profonda sofferenza che oggi stanno diventando sempre più numerose. Un fiocchetto lilla nella giornata di ieri (il 15 marzo ricorre la Giornata Mondiale dei Disturbi del Comportamento Alimentare, ovvero per noi italiani la Giornata del Fiocchetto Lilla), ci ha parlato e sensibilizzato sul problema delle disfunzioni dell’alimentazione, che hanno avuto un’impennata di casi anche in conseguenza della pandemia.

«La mia storia inizia così, con una mela che per me rappresentava la suddivisione del cibo, quattro pezzi per quattro giorni, il mio pasto quotidiano». Greta Gorla ha 32 anni e ci parla di sè, consapevole che la sua voce oggi può raggiungerci perché lei è qui grazie all’aiuto di chi l’ha aiutata, come l’Associazione Cotarella, e di chi non ha mai smesso di credere in lei e soprattutto le ha voluto bene.

«Sono Greta, ho 32 anni e sto soffrendo di un grave disturbo alimentare: l’anoressia nervosa. La mia storia ha inizio nel gennaio 2022 uno dei periodi più critici della mia vita. Stavo perdendo tutte le persone che più amavo e ogni giorno una parte di me si dissolveva con loro. Ogni cosa sembrava essere sbagliata, ogni pezzo della mia vita sembrava non essere compatibile con quella degli altri, non avevo più un punto fisso al quale aggrapparmi e ad ogni cosa che facevo i sensi di colpa iniziavano ad emergere fino a quando la mia vita non divenne del tutto un grandissimo senso di colpa – confida Greta - mi stavo abbandonando al nulla. Presi coraggio nel gennaio 2023, sono passati quasi 2 mesi da quel giorno, il giorno in cui è iniziato il percorso verso la riconquista della mia vita, il giorno in cui è cominciato il mio vero processo di guarigione. Lentamente e tra alti e bassi sto iniziando a riappropriarmi del mio corpo e soprattutto di me stessa. Mi sono sentita finalmente a casa, in un posto che non era casa mia. E per me è questa la cura. Una seconda casa».

Greta ha rischiato di morire, lo racconta senza nascondere nulla.

A Como c’è Ananke Como, centro per la cura dei disturbi alimentari che con il patrocinio di Asst Lariana e Comune di Como ha tenuto un incontro organizzato nella settimana lilla. Come indica Giuseppe Napoli psicologo e psicoterapeuta del centro Ananke Como, i dati sono preoccupanti: «L’incremento dei casi è del 70 percento dal 2021 al 2022 e abbiamo un abbassamento drammatico dell’età con problematiche aggiunte come l’autolesionismo. In aumento anche i ricoveri, noi come Ananke abbiamo casi raddoppiati. Li prendiamo in carico intorno ai 14-15 anni, ma i sintomi si hanno addirittura nel periodo preadolescenziale a 11-14 anni».

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