Campione, dissesto del Comune: ex sindaco Piccaluga condannato

Il caso Sanzione di 117mila euro dalla Corte dei Conti, assolto Salmoiraghi. Pene pecuniarie anche al vicesindaco, a un assessore e a tre consiglieri

Dissesto di Campione d’Italia, l’ex sindaca Maria Paola Piccaluga condannata a pagare 117mila euro, i giudici invece non hanno chiesto nemmeno uno spicciolo a Roberto Salmoiraghi.

Dopo l’udienza di inizio giugno la Corte dei Conto ha emesso una sentenza nei confronti degli ex amministratori e revisori dei conti del Comune di Campione d’Italia, finito in dissesto economico nell’estate del 2018, a seguito del crack milionario del Casinò, di cui l’ente era ed è socio unico.

Accusati prima dalla Procura di Como ora i giudici della sezione lombarda hanno accertato la responsabilità della prima cittadina Maria Paola Piccaluga, in municipio tra il 2012 e il 2017, assegnando una pena pecuniaria pari a 117mila euro. A lei vengono anche applicate le misure interdittive per dieci anni nella gestione del bene comune. In sostanza non potrà ricoprire incarichi pubblici. Insieme a Piccaluga condannati anche l’ex vice sindaco Florio Bernasconi (18mila euro), l’ex assessore Mariano Zanotta (18mila euro), i consiglieri Armando Bresciani (mille euro), Diego Gozzi (mille euro) e Pierantonio Montagnini (16mila euro). Sono state violate secondo i giudici le delibere per l’esercizio del gioco d’azzardo del vicino Casinò, l’amministrazione ha così «ridotto ogni garanzia sul pagamento del contributo all’ente demandando di fatto alla società, quantificazione e modalità di pagamento».

Insomma troppa libertà nella gestione della casa da gioco, con gli equilibri di bilancio del Comune messi a grave rischio. Troppe, leggendo la sentenza, le anticipazioni di tesoreria per mettere una pezza. «L’amministrazione comunale del periodo 2012 2017 è la principale responsabile per le plurime e reiterate illegittimità commesse nel quinquennio in cui è stata in carica che hanno senza dubbio concausato il dissesto dell’ente».

Al contrario il sindaco Roberto Salmoiraghi, come pure il suo vice Alfio Balsamo, per la Corte dei Conti non hanno colpe. Niente multe. «Tale amministrazione in carica solo un anno – si legge sempre nella sentenza - ha ereditato una situazione di dissesto se non irreversibile, almeno difficilmente sanabile in breve tempo. In data 9 gennaio 2018, inoltre, la Procura della Repubblica aveva chiesto il fallimento della società che gestiva il Casinò».

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