Campione, raccolte mille firme: «Via dall’area doganale europea»

Protesta Un comitato di cittadini ha chiesto al Comune la revoca. La motivazione: «Ha creato solo problemi su temi come farmaci e rifiuti»

Più di mille firme per uscire dal territorio doganale europeo. Il Comitato civico di Campione d’Italia, un gruppo di cittadini che da anni si spende per l’enclave, ha raccolto esattamente 1.057 firme per chiedere al Comune di avviare l’iter per revocare l’annessione al territorio doganale dell’Unione Europea.

Un passo indietro, spiegano dal Comitato, auspicato dai numerosi cittadini, residenti e iscritti all’Aire, Albo degli italiani all’estero. Secondo i promotori l’uscita dal territorio svizzero, scattata il primo gennaio del 2020, ha non poco complicato la vita ai campionesi. Tra targhe, farmaci, rifiuti, controlli e cavilli burocratici.

I promotori

«Oltre a denunciare il fatto di non essere stati mai interpellati né coinvolti come cittadini, ma di essere stati vittime inconsapevoli di una decisione calata dall’alto - spiega la presidente del Comitato civico Sofia Bezzola - è stato quantomeno insensato affermare, come è stato indicato nella decisione unilaterale, che le motivazioni storiche che ne giustificano l’esclusione non sono più pertinenti. Esse sono, diversamente, le stesse, ovvero la particolarità di un Comune esterno al territorio italiano e completamente circondato da uno Stato estero, la Svizzera. Un elemento questo essenziale, considerato il rapporto di estrema simbiosi fra il territorio campionese e quello ticinese». L’iniziativa ha di fatto il sostegno del sindaco Roberto Canesi, a cui è già stata consegnata la petizione. Al primo cittadino il compito di fare pressione sugli enti pubblici. «Io ringrazio di questa iniziativa il Comitato civico – ha dichiarato il sindaco - un lavoro che condivido e segue un’azione simile precedente. Come amministrazione comunale siamo su questa strada. Settimana prossima ci sarà un incontro per la delicata problematica dei rifiuti. Si dovrà a mio modo di vedere operare soprattutto per eccezioni. La strada è lunga. Del resto questa situazione ce la siamo trovata e non è stata voluta. Eppure oggi ancora non ha né padre né madre».

Il precedente

Tra il 2019 e il 2020 il Comitato civico aveva già raccolto sullo stesso tema 1605 firme. La prima era quella di Michele Canesi, il figlio dell’attuale sindaco. Il testo approdato al Parlamento Europeo si schierava «contro l’inclusione del Comune di Campione d’Italia nel territorio doganale comunitario e a favore della sua permanenza nel territorio elvetico». Una mossa che però non aveva sortito effetto. La Commissione europea aveva anche risposto ai firmatari, garantendo il diritto ai residenti dell’enclave di muoversi liberamente e rassicurando sugli impatti nella vita di tutti i giorni circa l’inclusione nel territorio doganale.

Ora i campionesi non contenti ci riprovano, sostenuti dall’amministrazione comunale, prima commissariata.

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