Cantù, l’inchiesta è partita dai terreni a Fino: guadagnati milioni dalla rivendita, senza pagare le tasse

La ricostruzione Interrogato ieri in carcere Della Fontana, oggi tocca a Ferrari, Quintavalle e Arnaboldi. Il legale del varesino chiede «l’attenuazione della misura cautelare». Gli altri per ora tacciono

Il Comune di Fino Mornasco, il 22 aprile 2008, aveva deliberato – in un programma integrato di intervento – un bando su dei terreni con uno sconto importante, del 30%, qualora la società vincente della gara fosse stata una cooperativa.

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Nel settembre dello stesso anno veniva costituita la società cooperativa “Sviluppo Urbano” con a capo un presidente ma – ritiene la procura – con dietro la figura di Claudio Ferrari come vice presidente e di Fabrizio Arnaboldi come consigliere. Su chi in realtà gestiva il tutto, la pm Antonia Pavan non pare avere dubbi, ovvero Ferrari, cui il presidente della stessa cooperativa in una intercettazione diceva platealmente: «Gestivi tutto tu, non io...». La gara per quei terreni, su cui avrebbero dovuto essere realizzati una scuola primaria, una casa di riposo e un impianto di energie rinnovabili, la vinse proprio la “Sviluppo Urbano”. Fin qui tutto normale.

Quello che non torna alla procura - nell’ambito delle indagini che lunedì hanno portato alla clamorosa ordinanza di custodia cautelare in carcere per quattro persone compresi due ex assessori canturini e due professionisti - è ciò che avvenne dopo e che è pertanto finito tra le molte vicende su cui il Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Como ha acceso un faro.

Cooperativa a “Sviluppo Urbano”

Già nel corso dell’esercizio 2009, ovvero il primo esercizio operativo della cooperativa che si era aggiudicata i terreni, le stesse aree erano state rivendute per l’80% con ricavi da milioni di euro. Troppo – secondo l’accusa – per non pensare ad una presunta speculazione proprio su quei terreni scontati che erano stati vinti nella gara del comune di Fino Mornasco. Nel 2011, in luglio, la società cooperativa era già stata posta in liquidazione.

Un caso, quello appena sintetizzato, su cui la Finanza ha voluto vederci chiaro. La plusvalenza quantificata dalle fiamme gialle – per l’acquisto dei terreni e la vendita nel giro di poco tempo – sarebbe stata di circa due milioni e mezzo di euro, aree poi finite nelle mani di altre società all’oscuro di quanto era avvenuto in precedenza (tra cui Eurospin e International School).

Secondo finanza e pm, questo “giro” rappresenterebbe bene il presunto modo di agire degli indagati, dove le società – una volta incamerata la plusvalenza derivata dalle operazioni immobiliari – venivano svuotate di beni senza adempiere ad obblighi tributari.

Le perplessità della banca

Era stata tra l’altro una banca, con una relazione apposita, a segnalare perplessità sull’effettivo scopo mutualistico di quella cooperativa appena formata ma all’interno della quale gli aspetti speculativi non parevano affatto marginali.

Gli arrestati sono stati quattro e ieri sono già iniziati gli interrogatori di garanzia davanti al gip. Il primo ad essere sentito è stato Luca Della Fontana, 57 anni, assistito dall’avvocato Andrea Panzeri che ha chiesto «la modifica della misura con una meno afflittiva». Oggi toccherà ai due ex assessori Giorgio Quintavalle (50 anni, residente a Morcote in Svizzera, difeso dal legale Matteo Ferrari) e Claudio Ferrari (54 anni, residente a Vacallo, rappresentato da Paolo Santarelli) per finire con Fabrizio Arnaboldi, 51 anni di Cantù, difeso da Emanuela Urzia. Nessuno di questi ultimi, per il momento, ha voluto rilasciare dichiarazioni in attesa di confrontarsi oggi con il gip.

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