Casinò con utili, ma ingressi in calo. Il tribunale: «Vigiliamo sull’andamento»

Campione d’Italia L’analisi dei commissari giudiziali traccia un quadro preoccupante. «Serve un cambio di marcia». Chiesti la riapertura del ristorante, e l’attività dei giochi online

Un 2024 «sfidante» per il Casinò. L’ultima relazione sul piano di concordato della casa da gioco di Campione d’Italia, nonostante gli utili, mette in luce possibili difficoltà per il Casinò da affrontare nei prossimi mesi. «Le previsioni del piano di rientro non rimangono costanti nel tempo – scrivono i commissari giudiziali – ma anzi diventano sempre più sfidanti. L’analisi dei dati per il primo semestre 2023 non sembra seguire la crescita attesa. Nonostante si debba considerare il possibile effetto distorsivo del periodo natalizio non si può non notare come i numeri sia degli ingressi che dei ricavi da gioco sia in diminuzione nei primi mesi del 2023 o, comunque, non si registra la crescita attesa».

L’andamento

I guadagni crescono, ma «fanno fatica a tenere il passo». Salvo lo zoccolo duro della clientela, gli avventori occasionali hanno una scarsa propensione a spendere, non accettano di perdere. La partenza dopo quattro anni di chiusura era stata sprint. «Si ricorda infatti come i ricavi da gioco del primo anno, attesi da piano in circa 36,5 milioni di euro, si sono rivelati pari a circa 40,5 milioni, con un incremento di circa l’11%». I soldi nelle casse del Casinò, 23 milioni di euro, consentono comunque di saldare i debiti pregressi fino a ora pattuiti. Non sono però partite alcune attività che dovevano sostenere gli incassi della casa da gioco. Il ristorante all’ultimo piano ancora chiuso colpa di un contenzioso perso con il precedente gestore, manca il gioco online, il poker competitivo e «la ristrutturazione di una parte dell’immobile per l’apertura di una galleria commerciale». Restano, inoltre, alcune riconciliazioni ancora aperte, per esempio con qualche ex dipendente non riassunto. Non bastasse l’ex amministratore unico del Casinò Marco Ambrosini ha presentato un esposto al Ministero dell’Interno circa la sua sostituzione.

«Sotto il profilo economico e finanziario l’andamento della società nel periodo di riferimento si è rivelato in linea con le previsioni del piano concordatario – si legge sempre nella relazione - tanto che la società ha addirittura in animo di anticipare l’esecuzione del primo riparto in favore dei creditori privilegiati. A fronte però della necessità di un “cambio di marcia” imposto dal piano in vista dei risultati particolarmente sfidanti previsti per l’anno 2024, i sottoscritti non possono che anticipare una certa preoccupazione».

Gli obiettivi

Il documento è datato 15 luglio. «Al momento non si può che confidare nella capacità del nuovo organo amministrativo di porre in essere gli interventi indispensabili per centrare gli sfidanti obiettivi per il 2024. Nel prossimo semestre, pertanto, si intende vigilare specialmente in merito all’implementazione dei citati interventi nonché al recupero dei ritardi in ordine ad alcuni aspetti secondari del piano concordatario».

© RIPRODUZIONE RISERVATA