Come cambia il traffico: passaggi in aumento nei valichi minori

A Maslianico oltre 12mila veicoli al giorno rispetto ai diecimila di due anni fa: fenomeno diffuso. Anche Gandria e Arogno scelti come percorsi alternativi

Maslianico

L’atteso report sulla mobilità in Ticino (riferito al 2024, a firma del Dipartimento ticinese del Territorio) ha confermato le sensazioni avute in presa diretta su questo lato del confine. E cioè che in corrispondenza dei tre valichi che insistono sul territorio compreso tra cintura cittadina, Val d’Intelvi e Ceresio - vale a dire Pizzamiglio, Arogno e Gandria - il traffico dei frontalieri (ma non solo) è aumentato. Segno che non solo il valico autostradale di Brogeda - con i suoi 32.060 passaggi medi giornalieri lo scorso anno (contro i 30.580 del 2023) - rappresenta un “faro” nei collegamenti transfrontalieri.

Ma andiamo con ordine. Il valico di Pizzamiglio, l’omologo di quello di Maslianico, ha registrato nel 2024 un traffico medio giornaliero pari a 12.050 veicoli. Si tratta di un dato di tutto rispetto, considerato che i transiti medi nell’arco delle ventiquattro ore nel 2023 erano stati 10.525. L’aumento si era già notato attraverso i numeri diffusi dal varco Ocr (installato sul nostro lato della frontiera, all’altezza del “ponte di ferro”) che fanno capo alla polizia locale di Maslianico guidata dal comandante Salvatore Di Grigoli.

Dunque Pizzamiglio si candida ad essere uno dei valichi clou nei rapporti di confine per quel che concerne il traffico veicolare. Lo scorso anno Pizzamiglio ha registrato il clou dei passaggi nei mesi di aprile e settembre, durante i quali si sono registrati rispettivamente 13.358 transiti nell’arco delle ventiquattro ore nel mese di aprile e 13392 a settembre.

Per dare un termine di paragone diretto nel 2022, con l’emergenza Covid ancora presente nella prima parte dell’anno, i passaggi medi giornalieri si erano attestati a quota 9.512.

Una citazione a sé la merita anche il valico di Gandria, cui attraverso Oria-Valsolda fanno riferimento i 6 mila frontalieri provenienti anzitutto dal Porlezzese e dalla Val Cavargna, dove i passaggi giornalieri rilevati dal Dipartimento ticinese del Territorio si sono attestati in media a 9.748 con punte, nel mese di aprile (il riferimento è sempre il 2024) di 10732. Si tratta anche in questo caso di un dato di tutto rispetto, considerato che il termine di paragone diretto - ovvero il 2023 - ha registrato sempre nel mese di aprile 10.648 transiti giornalieri.

Dunque da Gandria non passano solo i frontalieri - così come da Pizzamiglio - ma anche tanti ticinesi spinti dal franco “forte” nei confronti dell’euro sul nostro territorio per spesa e shopping.

L’ultimo dato di riferimento riguarda il valico di Arogno, ubicato sotto i tornanti di un altro valico, quello di Lanzo d’Intelvi. Valico per cui durante la chiusura nei mesi clou della pandemia i sindaci della Val d’Intelvi avevano chiesto a gran voce la riapertura. Da Arogno i passaggi medi giornalieri sono stati 1.979 a fronte di 1.200 frontalieri circa che lo utilizzano da e per il Ticino, con i mesi di giugno e luglio che hanno registrato rispettivamente 2.288 e 2.147 passaggi medi nell’arco delle ventiquattro ore.

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