Condannato un medico per molestie sessuali alle sue pazienti: sei anni e otto mesi di pena

Cernobbio Accolta la tesi della procura, condanna con un terzo di sconto. Ventuno i casi contestati. La difesa: «Ci sono aspetti da rivedere in Appello»

Dopo circa due ore di camera di consiglio, il giudice Carlo Cecchetti ha letto ieri mattina la sentenza di condanna per Alessandro Antonelli, il medico di famiglia di 59 anni arrestato a febbraio con l’accusa di violenza sessuale perché sospettato di aver trasformato le visite alle pazienti in molestie sessuali. La pena è stata quantificata in sei anni e otto mesi, poco meno di quanto aveva invocato – al termine della requisitoria – la pm Antonia Pavan (7 anni).

La pubblicazione

Giudizio in Abbreviato, con dunque lo sconto di un terzo della pena, e con riconosciute le attenuanti generiche e anche il risarcimento del danno per tutte le presunte vittime fatta eccezione per le tre costituite parte civile in aula. A queste ultime, rappresentate dagli avvocati Paolo Camporini, Lucio Campisani e Veronica Raimondo, sono stati riconosciuti risarcimenti provvisionali da 15 mila euro, 6 mila e 6 mila euro, per un totale dunque di 27 mila euro. Le motivazioni sono attese tra quindici giorni.

«Attendiamo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza – hanno poi commentato i legali della difesa, Edoardo Pacia e Angelo Giuliano – Al nostro assistito sono state riconosciute le attenuanti generiche e quella del risarcimento del danno in termini di prevalenza rispetto alle aggravanti, e sono stati applicati i minimi della pena. Presenteremo senza dubbio ricorso in Appello perché riteniamo che vi siano diversi aspetti di questa vicenda da rivedere».

Erano stati 22 gli episodi di molestie alle pazienti (compreso uno stalking) che erano stati contestati al medico di base di Cernobbio, ma nel capo di imputazione giunto in aula ne erano finiti 21 dopo che si era arrivati ad una remissione di querela proprio per l’episodio dello stalking. Tre invece, come detto, le parti che si sono costituite davanti al giudice di Como. L’indagine di cui si è scritto in questi mesi e che ha visto ieri la sua conclusione processuale almeno per quanto riguarda il primo grado, era emersa a febbraio ed era stata portata vanti dai carabinieri della stazione di Cernobbio coordinati dal pubblico ministero Antonia Pavan.

Nel corso della vicenda, tra l’altro, nel lungo elenco di donne identificate come persone offese, era comparsa anche una minorenne che è poi risultata essere, tra le contestazioni, quella più grave. Su diversi capi d’accusa lo stesso medico aveva sostanzialmente ammesso di aver praticato quelle visite che la procura ha ritenuto poco ortodosse, mentre su altre contestazioni il medico ha insistito nel difendere le proprie posizioni parlando non di abusi ma di comportamenti professionali e di visite accurate e scrupolose.

L’arresto

L’arresto a febbraio in esecuzione di una ordinanza firmata dal gip Massimo Mercaldo. L’uomo, senza precedenti penali, nel corso delle ordinarie visite ambulatoriali, giustificandosi dietro a esigenze diagnostiche, faceva denudare le pazienti, per poi toccarle e palparle nelle parti intime, così ponendo in essere, in base alle testimonianze delle vittime e agli accertamenti svolti dalla polizia giudiziaria, atti di violenza sessuale. Ieri, alla lettura della sentenza, il medico era in aula.

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