Croce Rossa, spiraglio di salvezza: per salvare il comitato Roma acquisterà la sede di Lipomo

Comitato di Como Dal direttivo di Roma il via libera all’acquisto della palazzina: nasce il centro di pronto intervento

La Croce Rossa nazionale ha deciso di acquisire la sede di Lipomo per salvare il comitato di Como. E adesso il l commissario straordinario Alberto Piacentini entro due mesi vuole presentare un piano di rientro del debito capace di convincere i giudici.

Come noto la situazione in cui versa la Croce Rossa di Como è complicata, si lavora per cercare di non chiudere i battenti nonostante il colossale debito accumulato dalla precedente gestione (quella dell’ex presidente Fois). L’obiettivo è continuare ad effettuare i circa 45mila servizi annui, fondamentali per la tenuta del nostro territorio.

«Venerdì il comitato nazionale ha deliberato, Roma vuole acquistare la sede di Lipomo – spiega Piacentini – all’interno darà spazio ad un nucleo per il pronto intervento e a un centro di formazione. Il passaggio di proprietà andrà in porto a patto che il comitato di Como presenti un convincente piano di risanamento. La cessione della sede però permette a Como di tirare un primo respiro di sollievo. Incasseremo circa 2,3 milioni di euro, liberandoci del mutuo per la costruzione dell’immobile che ancora ammonta a circa 1,8 milioni».

La priorità è pagare i creditori, preservando soprattutto la fiducia delle banche. «In Val d’Intelvi poi dobbiamo cedere ai Comuni la sede di San Fedele – spiega sempre il commissario straordinario inviato da Roma per gestire la crisi della Croce rossa di Como – affinché fondino un nuovo loro comitato autonomo. C’è la disponibilità delle amministrazioni locali, stiamo dialogando. Significherebbe liberarci di un secondo mutuo, circa 500mila euro. Poi abbiamo altre tre milioni circa scoperti, che però in larga parte sono debiti di nuovo verso la Croce rossa nazionale che si era fatta carico dei crediti vantati dai comitati limitrofi, della provincia».

Restano sul piatto un milione di euro di debiti verso i fornitori, dai benzinai ai carrozzieri e 600mila euro circa, dice sempre il commissario, di erario. Tutte risorse che la Croce rossa di Como potrebbe spalmare nel tempo e cercare di ripianare.

«Garantendo continuità ai servizi, senza buttare via il comitato e ripartire da zero e senza nemmeno andare in liquidazione – spiega ancora il commissario straordinario del Comitato di Como dell’associazione – spero di presentare questo piano entro due mesi, diciamo a giugno. La Croce Rossa non può fallire come una comune azienda, ma deve comunque rientrare rispettando dei binari prestabiliti. Ho già fatto richiesta presso la Camera di Commercio, all’organismo di composizione delle crisi. Nominato un gestore della crisi porteremo i conti ai giudici».

Il commissario fa appello alla coesione di volontari e dipendenti, quaranta lavoratori e circa cinquecento sostenitori.

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