Funghi, migliorano le donne
L’Ats: «Quattro casi in un anno»

Da Niguarda e Sant’anna c’è fiducia per la moglie dell’uomo morto e la badante. L’Ispettorato sanitario: «Su 25 chili analizzati uno è mortale e solo 18 sono commestibili»

Migliorano le due donne intossicate dai funghi che sono costati la vita a Giampaolo Mauri di 86 anni.

In particolare la badante sessantenne ricoverata all’ospedale Niguarda di Milano sembra si stia riprendendo al punto da non rendere più necessario il trapianto di fegato come temuto nei primi momenti dopo il ricovero. Restano preoccupanti- ma anch’esse in miglioramento - le condizioni della moglie di Mauri, Mariangela Cerliani. La donna è ricoverata all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia. La notizia della tragedia di Monguzzo ha destato allarme e preoccupazione.

Anche in questo periodo sono numerosi i lariani che raccolgono funghi. Ats Insubria ha reso noto che da inizio anno sono solo quattro i casi valutati per intossicazione da funghi, ma che su 25 chili di funghi consegnati e verificati, un chilo risultava mortale e altri sei sono stati confiscati in quanto alterati o invasi da parassiti.

L’episodio

Giampaolo Mauri, la moglie Mariangela e la badante non italiana sono rimasti intossicati per aver ingerito l’Amanita Phalloides e tutti e tre sono stati soccorsi in condizioni molto gravi. L’episodio è accaduto sabato, quando la badante ha raccolto dei funghi a poca distanza da casa e li ha cucinati.

Mauri, 86 anni, è purtroppo deceduto, mentre per le due donne con il passare delle ore crescono le speranze. La badante è ricoverata al Niguarda nel reparto di degenza e l’epatite acuta è in miglioramento.

Anche il sindaco di Monguzzo Marisa Cesana conferma il miglioramento della moglie di Giampaolo Mauri: «Dispiace per quello che è accaduto perché sono persone conosciute in paese, Mauri ha sempre vissuto a Monguzzo ed era un imprenditore apprezzato. È stata una disgrazia e nessuno si aspettava una cosa del genere. La signora Mariangela comunque sta meglio, speriamo arrivino solo notizie positive».

La cottura inadeguata

Ad intervenire nei tre casi di Monguzzo sono stati i micologi di Ats Insubria allertati dal pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna, in quanto «abilitati anche ad effettuare indagini in caso di sospette intossicazioni da funghi nei pronto soccorso di Como e Varese. Nella reperibilità micologica per presunte intossicazione a Como i micologi hanno risposto a due episodi per quattro casi. Oltre all’episodio di Monguzzo in pratica da inizio anno si segnala un solo altro caso di cottura inadeguata».

Un servizio prezioso, quello dell’Ispettorato micologico che da molti anni mette a disposizione dell’esercito di cercatori di funghi lariani «esperti che gratuitamente verificano la commestibilità per consumo personale e forniscono indicazioni utili al consumo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA