«Guardi, ha perso le monete». E rubano il borsello dall’auto

Montano Lucino È successo al parcheggio del supermercato. La porta aperta dal complice. Refurtiva sparita in un attimo

«Massima attenzione nei posteggi dei supermercati», l’avviso passa di gruppo social in gruppo social ed è rivolto in particolar modo agli anziani, le persone che più vengono prese di mira da truffatori e gente male intenzionata. L’ultimo episodio, raccontato da una donna sul gruppo Orgoglio Comasco e poi fatto rimbalzare anche sul gruppo social Montano Lucino 2.0, segnala che nella mattina dell’8 dicembre, festa dell’Immacolata, il suocero è stato derubato del borsello che aveva appoggiato in auto prima di rincasare.

Come segnalato, il fatto è accaduto nel posteggio dell’MD di Lucino, «una persona si è avvicinata dicendogli che gli erano cadute delle monete e un complice ha aperto la portiera lato passeggero e gli ha rubato il borsello appena posato sul sedile – scrive la nuora – denuncia già fatta ai carabinieri che hanno preso in custodia i filmati per il riconoscimento dei delinquenti». La raccomandazione per tutti, in particolar modo per gli anziani, è quella di fare attenzione e non lasciare mai in auto borse o borselli mentre si carica l’auto dopo la spesa.

Lo stesso tipo di truffa è stato segnalato anche nel parcheggio de Il Gigante di Vertemate e purtroppo non è una novità, da queste colonne abbiamo più volte scritto di truffe, scippi e furti avvenuti nei parcheggi dei centri commerciali, come la truffa dello specchietto nel parcheggio della Porta d’Europa (Bennet) sempre a Lucino.

C’è chi ha simulato un tamponamento o ha chiesto aiuto al solo scopo di truffare o derubare i malcapitati, uomini e anche molto spesso donne di mezz’età. Tentativi di truffa anche più inconsueti, come quello del tizio sulla cinquantina, cordiale e molto sorridente, che qualche mese fa girava nel parcheggio di altri centri commerciali ed ha cercato di truffare i passanti in almeno due episodi che ci sono stati segnalati: “Ti ricordi di me?”, adescava e poi seguiva un racconto, l’offerta di un regalo che poi regalo non era, ma tentativo di avere dei soldi. Oggigiorno persino l’affabilità di un regalo talvolta è una trappola.

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