«Ho perso mia moglie ma prego per la ragazza»: parla l’uomo sopravvissuto all’incidente fatale per Menina Strambini

Montano Adriano Pandolfi pensa alla giovane alla guida dell’altra auto: «Penso a lei, e voglio anche ringraziare chi mi è stato vicino in questi giorni»

Una donna forte, dal carattere deciso come tutti coloro che iniziano a “scalare” montagne e ad affrontare situazioni complesse sin da bambini, una signora sorridente, «una donna predisposta all’aiuto, presente ogni volta che qualcuno le chiedeva un favore», una voce, quella di Menina Domenica Strambini in Pandolfi, per chi la conosceva, semplicemente Domenica, che oltre al coro parrocchiale di Lucino e a quello di Grandate mancherà a tanti, più di tutti alle figlie Stefania e Valentina e al marito Adriano, con lei per 40 anni, fino alla sera del 1 gennaio, quando la voce di Domenica si è spenta dopo il pauroso incidente stradale sulla statale Briantea, all’altezza di Anzano al Parco.

Il cordoglio

Ora Domenica riposa al cimitero, dove una folla composta e commossa, in cui c’erano anche i suoi fratelli, sua mamma Maria e gente proveniente dalla Valtellina, dove era nata 63 anni fa, l’ha accompagnata sabato scorso.

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«Desidero che si preghi per Gaia – dice Adriano Pandolfi, l’uomo di 60 anni che alla guida del suo Doblò ha subito l’incidente in cui è morta sua moglie – mentre ero intubato al Pronto Soccorso, in quella bruttissima serata, sono arrivati i Carabinieri per compilare il verbale, già allora ho detto loro di fare una preghiera per quella ragazza, ho due figlie, una di 22 anni, capisco il dramma e la croce che deve portare».

Parole di amore, quelle di Adriano che pensa sempre molto a sua moglie: «Con quel che ha fatto da piccola, prima di 10 fratelli, e con tutto quel che le ho visto fare in 40 anni insieme si potrebbe scrivere un libro. Pensando a lei, desidero ringraziare chi mi è stato vicino in questi giorni – dice l’artigiano del legno, molto conosciuto in paese e anche in quelli limitrofi – in particolar modo mio cugino, don Roberto Pandolfi, mi è sempre stato accanto anche in ospedale, siamo venuti grandi insieme a Lucino».

«Domenica, donna forte»

«Poi don Gianluigi Braga (parroco di Lucino ndr), sempre accanto a tutta la nostra famiglia, come Mark, il monaco benedettino olivetano, proveniente dal Ghana, dell’abbazia di Seregno e don Renato Cameroni, parroco di Cremella, Barzanò e Sirtori».

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I quattro religiosi hanno concelebrato la messa funebre con cui si è dato l’ultimo saluto a Domenica durante la quale è stato scelto di leggere il passo del vangelo di Luca in cui si dice: “Siate sempre pronti, con la cintura ai fianchi e le lampade accese”, come pronta era Domenica dall’anima umile e buona che cantava pregando, devota, credente e praticante.

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